venerdì, Settembre 20, 2024
spot_img
HomeItaliaSe non vi ricordate le domeniche al mare negli anni 70/80, provo...

Se non vi ricordate le domeniche al mare negli anni 70/80, provo a ricordarvele con questo articolo.

Chi come me appartiene alla generazione dei cinquantenni o giù di lì, ha vivo nella memoria il ricordo di quando si andava al mare negli anni ’80 e ’90 con le proprie famiglie.

I preparativi per la partenza, anche se si rientrava in giornata, duravano giorni. Si preparava tutto l’occorrente da portare in spiaggia: asciugamani, ciabatte, ombrelloni, borse frigo. La crema solare per noi era la Nivea, che di protezione solare non ne aveva e infatti puntualmente ti ustionavi sotto il sole cocente, mentre aspettavi che trascorressero le 3/4 ore necessarie per fare il bagno, prima o dopo il pranzo.

Quest’ultimo rappresentava il momento clou della giornata e veniva preparato con cura dalle donne di casa come minimo dal giorno prima. Si componeva di: lasagne, insalata di riso, melanzane alla parmigiana, fettine imparate, insalata, anguria da 10/15 chili a seconda del numero dei componenti del nucleo familiare.

Che per digerirlo servivano appunto 3/4 ore. Era impensabile andare come si fa oggi con un po’ di frutta dentro un contenitore di plastica. Ci si sedeva tutti attorno ad un tavolo, se c’era o negli asciugamani sotto l’ombrellone e si consumava il tutto, mangiando come se non ci fosse un domani, perché mica si doveva riportare niente a casa la sera.

Concluso il fantozziano convivio, che solo a pensarci adesso mi fa sorridere, si trascorreva il tempo parlando, giocando a pallone, a racchette, a bocce, a carte. Si ascoltava la radio portatile a batterie ( sempre che riceveva il segnale).

I telefoni cellulari neanche esistevano, quindi se andava bene le foto si facevano con una Polaroid o con la macchina fotografica di qualcuno. Le foto si prendevano come uscivano, sempre che uscivano e non uscivano buie o troppo chiare.

Il viaggio di ritorno a casa, come quello di andata, era più un viaggio della speranza, specie se si usavano i mezzi pubblici, stracolmi di passeggeri all’inverosimile, tra puzza di sudore e fumo di chi fumava dentro le carrozze del treno.

Nonostante tutto ciò eravamo felicissimi, forse più di adesso, perché nel nostro avere poco, quel poco ce lo godevamo, ridendo, rientrando a casa sfiniti ed aspettando la domenica successiva per ripetere tutto dal principio.

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
RELATED ARTICLES

Rispondi

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome qui

- Advertisment -
Google search engine

Most Popular

Recent Comments