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Le tradizioni sarde legate alla notte di San Giovanni.

La notte di San Giovanni si celebra tra il 23 e il 24 giugno. Molte tradizioni popolari attribuiscono a questa notte delle proprietà magiche particolari, quando il velo che separa il mondo visibile da quello invisibile si assottiglia. È molto sentita in Sardegna (ma anche in altre regioni d’Italia) e trasporta con sé antichi riti millenari ed emozioni ataviche, facendoci vivere ancora oggi il legame con il cuore pulsante di madre terra.

Tra le varie leggende e tradizioni che resistono ancora all’inesorabile scorrere del tempo nei vari paesi dell’isola, possiamo citare il fuoco di San Giovanni: un rito propiziatorio legato al solstizio d’estate, celebre per il tradizionale salto delle braci, dove due amici suggellano il loro rapporto di amicizia diventando comari e compari dopo aver oltrepassato con un balzo i tizzoni ardenti tenendosi per mano.

Un’altra tradizione molto diffusa è quella della preparazione dell’acqua di San Giovanni: fiori ed erbe di campo, amorevolmente raccolti al tramonto, vengono messi in infusione in un contenitore pieno d’acqua e lasciati all’aria aperta fino all’alba. Il liquido viene poi filtrato e usato per sciacquarsi viso e mani per la purificazione di corpo e spirito. Anticamente, una parte di questa acqua veniva usata anche per la preparazione di pozioni e medicine.

Una preparazione legata alla medicina popolare è quella dell’olio di San Giovanni, preparato con i fiori di iperico. Viene utilizzato per la cura delle scottature e per i problemi legati alla pelle come herpes, eritemi e cicatrici. Nelle zone costiere della Sardegna il fiore di iperico giunge a fioritura completa verso i primi di giugno, mentre nelle zone dell’entroterra viene tradizionalmente raccolto il giorno di San Giovanni. I fiori vengono prima messi ad essiccare per perdere un po’ di umidità e poi a macerare alla luce del sole in un contenitore di vetro con olio di oliva per un tempo che varia dai 20 ai 40 giorni. Trascorso questo periodo, i fiori vengono pressati e l’olio filtrato, ottenendo così un ottimo oleolito da usare per tantissimi scopi.

Celebrando queste usanze onoriamo la storia e la cultura della nostra terra, tenendo vive le tradizioni e riscoprendo nella saggezza popolare rimedi preziosi e un contatto puro e vibrante con la natura.

Alessia Piredda

Fonti Foto:
Vanity fair reteitalianaculturapopolare.org –
Agriexperience.it
©madeleinesteinbach cure-naturali.it

Alessia Piredda
Alessia Piredda
Mi chiamo Alessia, ho 37 anni e vivo nell periferia di Olbia. Lavoro nell'azienda di famiglia a contatto col pubblico dove ho la possibilità di instaurare rapporti umani e conoscere il punto di vista delle altre persone. Amo profondamente la lettura, la scrittura e tutto ciò che riguarda la profondità dell'animo umano. Colgo le sfumature di ogni emozione per vivere una vita piena e ispirata.
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