venerdì, Settembre 20, 2024
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Il Comitato Olimpico Internazionale e l’Algeria difendono Imane Khelif, l’atleta che ieri ha sconfitto l’italiana Carini. E spunta la sua foto da bambina, per smentire che sia un uomo.

Quello di Imane Khelif è diventato un caso: mediatico, politico, sportivo. Dopo che l’atleta algerina ha sconfitto l’italiana Angela Carina, nell’incontro valevole per gli ottavi di finale di boxe delle Olimpiadi, sia l’Algeria che la CIO si sono schierate dalla sua parte.

“Siamo tutti con te Imane, la nazione ti sostiene. Orgogliosa dei tuoi risultati e dell’onore che porti all’Algeria. Il livello della nostra atleta disturba alcune persone “, si legge in una nota diffusa proprio dal paese d’origine della pugile.

Lei risponde: ” Ringrazio tutto il popolo algerino, combatto per una medaglia, farò di tutto per riportare una medaglia, punto all’oro “.

E intanto spunta nel profilo X di Algeria Football Media la foto di Imane Khelif da bambina, per dimostrare che è nata donna.

Imane Khelif non è né un uomo, né una transgender. È una intersex ovvero una donna nata con un’eccessiva produzione di ormoni maschili, che aumentano i livelli di testosterone. E non è in stato di transizione.

I livelli di testosterone della Khelif sono stati giudicati dal CIO, Comitato Olimpico Internazionale, idonei per gareggiare con le donne.

Ed è lo stesso CIO che dopo le accuse rivolte ieri all’algerina ed allo stesso Comitato, interviene con una nota nella quale esprime sostegno alla Khelif.

“Ogni persona ha il diritto di praticare sport senza discriminazione “, scrive il CIO. “Tutti gli atleti che partecipano al torneo di pugilato dei Giochi Olimpici di Parigi 2024 rispettano.i criteri di ammissibilità e di partecipazione della competizione nonché tutti i regolamenti medici applicabili stabiliti dalla Paris 2024 Boxing Unit ( PBU). Come per le precedenti competizioni olimpiche di pugilato, il sesso e l’età degli atleti si basano sul loro passaporto”.

La stessa Algeria ha delle leggi molto severe riguardo alla transessualità. E si ricorda anche che la Khelif combatte’ già in precedenza alle Olimpiadi di Tokyo 2020, disputate nel 2021 a causa del Covid, perdendo contro l’irlandese Harrington.

Lo stesso allenatore di Angela Carini ha dichiarato ieri dopo l’abbandono dal ring della sua atleta che il match era regolare, che lui stesso non ha capito inizialmente perché la Carini stesse abbandonando il match dopo appena 36 secondi. Che l’ha incitata lui stesso a proseguirlo senza successo e che la Khelif non è imbattibile e poteva dunque essere sconfitta dalla Carini stessa.

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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