Angela Carini, l’atleta azzurra ritiratasi dopo 36 secondi nel suo incontro di boxe alle Olimpiadi di Parigi contro l’algerina Khelif, riceverà 100.000 euro di premio, come se avesse vinto la medaglia d’oro.
A darglieli sarà l’Iba, Internazional Boxing Association, che gestisce il pugilato Elite.
Siamo sicuri che la Carini non sapeva prima dell’incontro che avrebbe ricevuto questo premio a prescindere da come sarebbe andato il match? Io no, se voi lo siete, beati voi.
All’atleta italiana è stata fatta ieri anche un’offerta molto allettante per partecipare a dei programmi sulla boxe, da parte di un milionario americano.
Ci credo che adesso fa le interviste nelle quali saluta l’avversaria algerina, che sul ring non ha neanche salutato e le augura di vincere la medaglia d’oro alle Olimpiadi: a lei le danno l’equivalente dei soldi di quella medaglia senza neanche combattere!
E scommettiamo che ai 100.000 euro non rinuncia, come ha rinunciato ad affrontare l’avversaria dopo un unico pugno?
Per aver detto e scritto da avantieri che il suo ritiro immediato dal match a me non era piaciuto, né mi aveva convinto, mi sono presa tante critiche da parte di chi ha difeso la Carini.
E come mai tutte queste polemiche, questa presa di posizione contro la Khelif, non c’è stata quando negli anni intercorsi tra Tokyo e Parigi l’algerina ha combattuto contro altre pugili italiane e nessuno ha detto niente?
Quello che sta venendo fuori dopo l’incontro di avantieri, mi sta dando ragione sui dubbi che ho espresso dall’inizio e tantomeno che questa atleta rappresentava l’orgoglio italiano.
Tante volte a pensar male ci si azzecca. Aprite gli occhi che non siamo tutti con l’anello al naso in Italia.
Mi dispiace solo per tutte le offese gratuite che si è presa l’avversaria in questi giorni.
