Nel corso dei miei studi sulla scrittrice premio Nobel per la letteratura, la nuorese Grazia Deledda, alla quale molti anni fa dedicai un convegno ad Ozieri, mi ha da sempre colpito più che il suo matrimonio con Palmiro Madesani, la tormentata storia d’amore che la scrittrice ebbe con il giornalista Stanislao Manca, noto Stanis.
I due si conobbero nel maggio 1891, quando la Deledda scrisse per Manca, aristocratico di origini sassaresi che collaborava come critico teatrale per la rivista “Tribuna”, un articolo per la rivista “Il secolo” intitolato “Le cento città d’Italia”.
Manca rimase piacevolmente stupito dall’articolo della Deledda ed iniziò tra i due un rapporto epistolare, concretizzatosi in 41 lettere ed un incontro tra loro a Nuoro,. Manca andò a trovare la Deledda, nel frattempo innamoratasi di quell’uomo al quale raccontava in quelle lettere le sue passioni letterarie, le sue esperienze di vita, l’Amore e la Gloria, dalla Deledda sempre scritti in maiuscolo, per la sua terra natia e quello crescente, tormentato ed impossibile verso quell’uomo che non la amava e la descrisse come “una nana”.
La Deledda soffrì per questo amore non ricambiato, descritto sia in un libro intitolato “Amore lontano” che reso pubblico attraverso la pubblicazione nel 1936 delle lettere scambiatesi tra i due dal fratello di Stanis, Antonio, venti anni dopo la morte del congiunto ed alla morte della Deledda, che nel frattempo era diventata scrittrice famosissima, apprezzatissima.
La Deledda ai primi del 1900 si era trasferita a Roma con suo marito Madesani ed aveva vinto il Premio Nobel il 10 dicembre 1926 a Stoccolma.
Nell’amore tormentato della Deledda per Stanis Manca ci immedesimiamo probabilmente in tante donne: a chi non è capitato di amare un uomo, senza essere ricambiate? O, parimenti, ad un uomo di amare una donna senza essere ricambiato?
Quell’amore la Deledda non lo scordera’ mai, lo porto’ sempre nel cuore, nonostante Manca non fosse neanche bello e pure a tratti scontroso nei suoi confronti.
Ella si prese verso di lui una rivincita sociale e culturale, diventando l’unica donna in Italia a ricevere quel Nobel per la Letteratura, mentre Manca rimase un “semplice giornalista “.
Eppure questo amore fu quello che forse più ha segnato la Deledda, perché sono gli amori tormentati che restano sempre nel cuore.
Foto: Grazia Deledda da giovane ed il suo amato Stanis Manca.
Articolo di Maria Vittoria Dettoto