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Bologna ricorda Alessandra Matteuzzi uccisa due anni fa.

Bologna ricorda Alessandra Matteuzzi, 56 anni, uccisa il 23 agosto 2022 a pugni, martellate e colpi di panchina dall’ex compagno, il 27enne Giovanni Padovani. La sorella:” Sarai sempre con me”.

Sono trascorsi due anni dall’omicidio di Alessandra Matteuzzi, nota Sandra, la 56enne rappresentante di commercio in un negozio di abbigliamento uccisa dal suo ex compagno Giovanni Padovani sotto casa con pugni, colpi di martello e di panchina condominiale.

Avantieri sera Bologna l’ha ricordata in piazza Lucio Dalla, vicino a dove Alessandra abitava, con una serata musicale gremita di pubblico alla quale hanno partecipato istituzioni e parenti. La sorella ha detto commossa: “Sarai sempre con me”.

Alessandra e Giovanni si conoscono sui social nel 2021 ed inizia tra loro una frequentazione, interrotta dopo poco tempo da Sandra perché le attenzioni di Padovani erano diventate morbose ed ossessive, tanto che lei lo denuncia per stalking.

Ma, come spesso purtroppo avviene in questi casi, nonostante la denuncia nei confronti dell’uomo non viene preso nessun provvedimento legale e resta a piede libero.

Continua ad ossessionare la donna con appostamenti, messaggi, chiamate. La fa seguire da un investigatore privato, che in sede di processo confermerà l’atteggiamento ossessivo di Padovani, che lo chiamava anche 10/15 volte al giorno per sapere dove e con chi fosse la donna.

Nel frattempo, Padovani di professione calciatore, vede altre donne. Arriva ad inviare i suoi rapporti sessuali con queste nella chat dei suoi compagni di squadra. L’ultimo dei quali è stato inviato a giugno 2022, due mesi prima che uccidesse Sandra, che nel frattempo provava a continuare la sua vita senza Giovanni, postando sui social le foto delle sue vacanze, al mare e allo specchio.

Per queste foto, giudicate da qualcuno troppo osé, la donna è stata accusata di essere troppo disinibita, di aver circuito lei il giovane e bello Giovanni, che aveva la metà dei suoi anni.
La famiglia di Sandra, ha poi denunciato queste persone alla polizia postale difendendo Sandra come una donna integra moralmente, la cui unica colpa era forse quella di essere troppo bella.

Monta in Giovanni la rabbia verso la donna ed inizia a fare ricerche su internet su come uccidere una persona, sugli anni di pena di un omicidio. Si appunta nel suo telefono che l’avrebbe uccisa, come risulterà poi dagli esami del suo telefono effettuati da un perito informatico.

Il 20 agosto, due giorni prima di essere uccisa, Sandra posta nel suo profilo Instagram la foto della mano tatuata di un uomo con scritto nella didascalia “alla tua”. I compagni di squadra di Padovani testimonieranno che quando lui vide quella foto cambiò espressione.

Padovani lasciò il ritiro in Sicilia nel quale si trovava con la squadra prima di iniziare il campionato e parte per Bologna per uccidere Sandra. Arriva nella città emiliana la sera prima del delitto. Il 22 agosto dalle 19 e’ sotto casa di Sandra ad aspettarla. Lei arriva alle 21.30 e gli grida di andarsene impaurita.

Lui, un metro e novanta, la afferra con violenza. La prende a pugni, a colpi di martello e la colpisce con una panchina condominiale. Arrivano due vicini di casa di Sandra, accorsi sentendo le urla della donna. Ad uno dei due, un uomo, Padovani mostra il telefono di Sandra per mostrargli che lo tradiva.

Ma neanche erano più insieme da mesi. La gelosia ossessiva-possessiva di Padovani non lo accettava. Sandra era intanto a terra in una pozza di sangue agonizzante. Viene trasportata in ospedale dove morirà poco dopo.

Padovani è stato immediatamente arrestato e condotto in carcere. Qui l’uomo arriverà a ricevere le lettere di donne che lo corteggiavano. Quasi un anno dopo l’omicidio, confessato da Padovani, egli dichiarò di essere ancora ossessionato da Sandra.

Giovanni Padovani a febbraio 2024 e’ stato condannato alla pena dell’ergastolo per l’omicidio di Sandra, con le aggravanti della premeditazione, dello stalking, del legame affettivo e dei futili motivi.

Attualmente si trova detenuto in un carcere psichiatrico di Reggio Emilio nel quale ha tentato di togliersi la vita. Nonostante la richiesta dei legali di perizia psichiatrica in quanto considerato da questi malato di schizofrenia psicotica.

I risultati della perizia diranno che Giovanni Padovani quando uccise Alessandra Matteuzzi non aveva nessun vizio di mente ed è stato giudicato capace di intendere e di volere.

Foto: Alessandra Matteuzzi, la vittima, con il suo cane. Giovanni Padovani, l’assassino Giovanni Padovani e la foto della mano maschile pubblicata da Sandra che avrebbe portato Padoovani ad ucciderla.

Maria Vittoria Dettoto

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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