venerdì, Settembre 20, 2024
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Chi è Valentina Petrillo, l’atleta trans italiana nata Fabrizio, che rappresenta l’Italia alle Paralimpiadi di Parigi 2024. Prima atleta transgender a gareggiare ad una Paraolimpiade al mondo…

La storia di Valentina Petrillo fa discutere. E tanto. Avversarie comprese, dal momento che non gareggeranno contro una donna biologica, ma contro una transgender nata uomo con il nome di Fabrizio.

La Petrillo è la prima atleta transgender a gareggiare alle Olimpiadi e rappresenterà l’Italia nell’atletica, 200 e 400 mt.di corsa. Questa mattina si è qualificata alla semifinale dei 400 mt, arrivando seconda contro una batteria di donne. Nate donne.

Valentina invece nasce uomo. A Napoli, nel 1973. Vive l’infanzia e parte della sua vita come un uomo. Nel 1987, a 14 anni, viene colpita dalla malattia di Stargandt che la rende ipovedente.

È da sempre una sportiva. Ha praticato il calcio e poi la corsa, anche se a 14 anni un allenatore le dice che l’atletica non fa per lei perché corre come una donna.

Questa frase resta impressa a Valentina, che tiene per sé la sua volontà di cambiare sesso e diventare donna sino al 2019, quando fa coming out ed inizia la sua transizione ormonale.

Nel frattempo vince da uomo dodici titoli paralimpici maschili. La voglia di gareggiare c’è sempre e nel 2015, quando il Comitato olimpico internazionale cambia le linee guida ed apre le porte alle atlete trans, purché abbiano un determinato livello di testosterone, cresce in lei l’ambizione olimpica.

A settembre 2020 gareggia per la prima volta a Jesolo contro le donne. Nel 2023 la World Athletic le impedisce di competere, dopo aver rivisto le proprie linee guida dettate nel 2019 e decidendo di escludere le atlete trans che abbiano iniziato la transizione dopo i 12 anni dalla competizione.

Sulla Petrillo si è detto e scritto di tutto. Lei ha recentemente dichiarato in un’intervista:” Ci viene contestato il fatto che essendo natr transgender abbiamo un vantaggio rispetto alle donne biologiche. A mio avviso bisognerebbe tenere presenti altri tipi di parametri, al di là della classificazione uomo-donna”.

“Bisogna che lo sport capisca che non esiste un solo tipo di corpo”, aggiunge la Petrillo,” ma una pluralità di corpi ed escludere i trans dalle competizioni non rappresenta inclusione. Si dovrebbero fare delle gare miste”.

“Quando ho iniziato la transizione per diventare da uomo a donna, in un anno sono ingrassata dieci chili e sono diventata molto più lenta correndo. Ma preferisco essere una donna più lenta ma felice, che un uomo più veloce ma triste”.

“Il mio motto è: veloci si nasce, campionesse si diventa. Trans si nasce, donne si diventa. Personalmente preferirei che si parlasse di me per le prestazioni sportive, per i tempi che faccio indossando la maglia della Nazionale italiana di atletica, piuttosto che per il gossip”, conclude la Petrillo.

Foto: profilo Instagram Valentina Petrillo.

Maria Vittoria Dettoto

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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