Il 13 maggio 2016 moriva a Cagliari Giuseppe Sciola, noto Pinuccio, uno dei più grandi artisti sardi che definire “solo” scultore è riduttivo.
Sciola nacque a San Sperate da una famiglia di contadini il 15 marzo 1942 e da quel piccolo paese partì alla conquista del mondo.
Studiò al liceo artistico di Cagliari e proseguì i suoi studi all’Accademia di Salisburgo ed alle università di Madrid prima e Parigi poi.
Questi suoi viaggi lo portarono ad incontrare grandi artisti di fama internazionale, tra i quali lo stesso Aligi Sassu e ad iniziare da presto ad esporre le sue opere in mostre e città di tutto il mondo.
Ebbe tre figli Maria, Tomaso e Chiara che oggi proseguono l’opera del padre nella Fondazione che porta il suo nome.
Per il suo impegno artistico e culturale venne insignito nel 2012 da Giorgio Napolitano del titolo di Commendatore all’Ordine Emerito della Repubblica Italiana ed a lui è stato dedicato il documentario di Emilio Bellu Born of Stone del 2016.
Artista eclettico, innovativo, sempre alla ricerca del bello e di un’attenta fusione tra tradizione, ricerca e futuro, Pinuccio Sciola è famoso in tutto il mondo per le cosiddette pietre sonore che presentò per la prima volta al mondo nel 1996 a Berchidda.
Le pietre una volta lucidate e scolpite in un modo che l’artista sardo sapeva fare in modo sapiente, emanano un suono, quasi una voce, una volta accarezzate da una mano o da un’altra pietra.
Queste pietre, come le altre opere di Sciola, distribuite in ogni angolo della Terra sino a Shanghai, rappresentano l’eredità di questo artista sardo eccezionale che a partire dai meravigliosi murales coi quali ha riempito il suo paese d’origine San Sperate, ha contribuito a farsi conoscere ed a portare alto il nome della Sardegna.
Una di esse, realizzate in trachite rosa di Ozieri, la Madonna del Naufrago, si trova in fondo al mare di Villasimius. Alta tre metri viene venerata da sempre ed a lei ogni anno è dedicata la festa della Madonna del naufrago, che si tiene la terza settimana di luglio, per ricordare proprio le persone naufragate.
8.000 persone presenti al suo funerale rappresentano solo una piccola parte di coloro che ne hanno apprezzato l’arte e la sua passione per la Sardegna nel corso della sua vita e che proseguirà attraverso le sue opere nei secoli a venire.
Foto: Pinuccio Sciola con una delle sue pietre sonore.