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Sos malloreddos o maccarrones de ungia. Eccellenza sarda…

Gli gnocchetti sardi o maccarrones de ungia o malloreddos, sono certamente uno dei piatti tipici della cucina sarda più diffusi non solo in Sardegna, ma ovunque. Richiestissimi anche dai turisti che a migliaia ogni anno visitano la nostra isola e li gustano conditi in vari modi: il più diffuso è probabilmente quello chin bagna fatta chin sa saltizza o sa petta.

Sos maccarrones de ungia come li chiamiamo qui nel Logudoro da dove vi scrivo, sono un piatto “povero” perché per farli bastano semplicemente due ingredienti che sono l’acqua e la semola di grano duro, quanto ricchissimi di storia e tradizione: da secoli vengono cucinati sia nella quotidianità che nelle occasioni speciali come matrimoni, battesimi, feste o sagre paesane.

Quello che rende unici sos malloreddos è la loro forma e dimensione, che varia a seconda della bravura de sas massaias che li fanno e del tempo a loro disposizione: più si ha capacità e competenza, più su malloreddu risulterà di piccole dimensioni e perfetto nella sua rotondità.

Per la creazione dei malloreddos, se fatti a mano in casa come tutte noi li abbiamo fatti sin da piccole, serve un utensile fondamentale “su molu:, che si aggancia al tavolo e sul quale si passa con il pollice la pasta per dare al malloreddu oltre che la rotondità, le classiche punte.

Esiste anche lo gnocco liscio o quello più grande di dimensioni nella nostra isola, diffuso soprattutto in Gallura, chiamato chiuso chiusoni. O goi o gai, in qualsiasi modo venga fatto condito, risulta sempre buonissimo. La cottura della pasta fresca peraltro richiede pochissimi minuti in acqua bollente salata, mentre quella degli gnocchetti secchi industriali varia tra i 15 ed i 20 minuti.

Una volta scolati dalla pentola o su labiolu ( paiolo di rame di grandi dimensioni) a seconda della quantità e del numero delle persone per le quali sono stati preparati, sos malloreddos si condiscono “alla sarda” con sugo a base di carne o salsiccia al quale si aggiunge una abbondante manciata di pecorino sardo e una tazza ‘e inu. Da gustare preferibilmente in una tavola imbandita con una buona compagnia.
Buona mangiata a noi!

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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