Gli gnocchetti sardi o maccarrones de ungia o malloreddos, sono certamente uno dei piatti tipici della cucina sarda più diffusi non solo in Sardegna, ma ovunque. Richiestissimi anche dai turisti che a migliaia ogni anno visitano la nostra isola e li gustano conditi in vari modi: il più diffuso è probabilmente quello chin bagna fatta chin sa saltizza o sa petta.
Sos maccarrones de ungia come li chiamiamo qui nel Logudoro da dove vi scrivo, sono un piatto “povero” perché per farli bastano semplicemente due ingredienti che sono l’acqua e la semola di grano duro, quanto ricchissimi di storia e tradizione: da secoli vengono cucinati sia nella quotidianità che nelle occasioni speciali come matrimoni, battesimi, feste o sagre paesane.
Quello che rende unici sos malloreddos è la loro forma e dimensione, che varia a seconda della bravura de sas massaias che li fanno e del tempo a loro disposizione: più si ha capacità e competenza, più su malloreddu risulterà di piccole dimensioni e perfetto nella sua rotondità.
Per la creazione dei malloreddos, se fatti a mano in casa come tutte noi li abbiamo fatti sin da piccole, serve un utensile fondamentale “su molu:, che si aggancia al tavolo e sul quale si passa con il pollice la pasta per dare al malloreddu oltre che la rotondità, le classiche punte.
Esiste anche lo gnocco liscio o quello più grande di dimensioni nella nostra isola, diffuso soprattutto in Gallura, chiamato chiuso chiusoni. O goi o gai, in qualsiasi modo venga fatto condito, risulta sempre buonissimo. La cottura della pasta fresca peraltro richiede pochissimi minuti in acqua bollente salata, mentre quella degli gnocchetti secchi industriali varia tra i 15 ed i 20 minuti.
Una volta scolati dalla pentola o su labiolu ( paiolo di rame di grandi dimensioni) a seconda della quantità e del numero delle persone per le quali sono stati preparati, sos malloreddos si condiscono “alla sarda” con sugo a base di carne o salsiccia al quale si aggiunge una abbondante manciata di pecorino sardo e una tazza ‘e inu. Da gustare preferibilmente in una tavola imbandita con una buona compagnia.
Buona mangiata a noi!