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La cucina italiana del secolo scorso sino al dopoguerra…

La cucina sino al dopoguerra, era la stanza della casa nella quale si passava più tempo. Si cucinava nel periodo freddo grazie alle stufe a legna, i camini e sos brajerisi oltre che i piani cottura.

L’alimentazione era prevalentemente fatta di cibi provenienti dal lavoro nei campi, spesso conservati in armadi a muro a vista come quello in foto o con le ante, ricavati all’interno delle pareti. I pavimenti erano fatti in graniglia di marmo, poco pratici da lavare a mano, con l’ausilio di panni e chinate per terra.

Per lavare i piatti si usava l’acqua di cottura della pasta o si metteva a scaldare sulle stufe. I saponi venivano fatti in casa o acquistati nelle drogherie. Normalmente le famiglie sarde erano molto numerose, nel periodo estivo si facevano le provviste per l’inverno: salsa di pomodoro, conserve e marmellate, verdure sott’olio o sott’aceto.

Si uccidevano i maiali per la carne e le salsicce. Si preparavano e consumavano i formaggi stagionati. Si consumavano le uova fresche delle galline proprie. L’acqua da bere naturalmente non si acquistava come oggi, ma si beveva dal rubinetto o si prendeva dalle fonti.

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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