Sos corigheddos sono dei dolci sardi a forma di cuore, preparati in occasione dei matrimoni, che gli sposi regalano agli invitati alle nozze e dei quali fa menzione la stessa scrittrice nuorese Grazia Deledda nel 1894.
Sono dolci di pasta violada preparata con semola, strutto e poco zucchero, ripieni di un composto a base di miele, mandorle, zafferano.
Il loro costo è elevato, dal momento che oltre al costo delle stesse materie prime, c’è tanto lavoro da fare per la decorazione esterna di ogni singolo dolce.
La maestria delle donne sarde, non necessariamente pasticcere, fa di ogni singolo dolce un’opera d’arte. Armate di rodiglias, ghiaccia reale e fantasia, creano dei capolavori artistici su una base di circa tre/quattro centimetri per dolce.
Un lavoro di perfezione tale che lascia a bocca aperta e che fortunatamente dura nel tempo. I corigheddos, se ben conservati, durano anche diversi anni.
Foto: corigheddos di Gavina Mulas.
Articolo di Maria Vittoria Dettoto