Dici Villasimius e pensi al mare, alle spiagge bellissime, coi colori dal verde smeraldo al turchese e la finissima sabbia bianca.
Ma la bella cittadina del Sud Sardegna è anche ricca di storia e tradizioni: le domus de janas ed i nuraghi presenti nel territorio testimoniano insediamenti risalenti al II millennio a.C.
Di Carbonara, vecchio nome di Villasimius, si hanno testimonianze nel periodo fenicio ed in quello medioevale, come appartenente al Giudicato di Cagliari.
Intorno al 1324 passò in mano agli aragonesi ed andò lentamente spopolandosi nei secoli, sino a quando tra il 1821 ed il 1822 grazie alla donazione di alcuni possedimenti da parte del Marchese di Quirra, iniziò gradualmente a ripopolarsi e nel 1845 nacque Carbonara come frazione del comune di Sinnai, dal quale pochi anni dopo, il 17 agosto 1862 si staccherà diventando autonoma e cambiando il suo nome in Villasimius.
Pare che il nome Carbonara derivasse dallo sfruttamento del carbone di legna, che è stato a lungo uno dei perni della sua economia insieme alla pastorizia, all’estrazione di granito ed all’agricoltura.
Il toponimo Simius pare derivi proprio da scemato, spopolato. Oggi il paese conta 3724 abitanti e dal 1950 e’ diventato meta di tantissimi turisti, tanto che quasi la metà delle case presenti sono proprio case vacanze.
Ci si arriva in un’ora di macchina, taxi o bus da Cagliari ed in città ci si può spostare a piedi, coi bus navetta o in macchina. Il suo clima mediterraneo la rende appetibile tutto l’anno hed il suo patrimonio artistico e culturale, ne fanno polo di attrazione anche nei cosiddetti mesi di spalla.
Foto: la spiaggia di Punta Molentis, una delle splendide spiagge di Villasimius, Paradisola.
Maria Vittoria Dettoto