Porto Cervo com’era cinquant’anni fa, nella foto in bianco e nero, con gli operai che lavorano i muretti a secco, senza yatch, senza ville e lo stesso tratto di strada e di mare come è diventato oggi, pieno di barche e yatch di lusso, case ed alberghi a pochi metri dal mare e al posto del terreno, la strada asfaltata circondata dalla flora tipica della Sardegna.
Lo sviluppo urbanistico di Porto Cervo, fraziond di Arzachena in provincia di Sassari, diventata oggi una delle mete estive del jet set internazionale e sinonimo di lusso, è nato negli anni sessanta del secolo scorso a seguito dell’acquisto dei terreni dei pastori e proprietari locali da parte del principe Karim Aga Khan IV.
Nel 1962 costruì il porto vecchio e venne istituito il Consorzio Costa Smerzlda; nel 1967 lo Yatch Club Costa Smeralda. A seguito dello sviluppo di Porto Cervo, crebbe demograficamente anche la città di Olbia, nella quale si trasferirono molti dei proprietari terrieri che avevano venduto a Porto Cervo i loro appezzamenti e le ricadute economiche della Costa Smeralda influenzano tutt’ora lo sviluppo economico e sociale di tutta la Sardegna, con un indotto turistico da miliardi di euro annui.
Maria Vittoria Dettoto