Chi di noi non ricorda “sa monta”? Io si e quante volte abbiamo giocato insieme ai miei amici di carrela di Cadeddu, Ozieri.
Sa monta o cavallina era un gioco praticato in tutta la nostra isola e per giocarci non occorreva nulla, semplicemente due o più bambini che saltavano uno sull’altro. A turno si sceglieva chi doveva fare il cavallo: quindi il bambino si chinava a novanta gradi, riparandosi la testa con le mani e chiudendo le braccia verso il corpo per ripararsi da eventuali colpi indesiderati, mentre l’altro o gli altri bambini della combriccola gli saltavano sopra, appoggiando le mani sulla sua schiena e divaricando le gambe. Sa monta era riuscita se chi saltava arrivava a terra senza aver fatto cadere l’amico “cavallo”. Talvolta si mettevano in fila più “cavalli” rivolti verso un muro, partendo da uno ed aggiungendo poi gli altri per aumentare la difficoltà del salto.
Non solo. Prima di saltare, il saltatore doveva dichiarare a voce alta che tipo di salto volesse fare:
- Una monta, salto semplice sul cavallo;
- Due, il bue, salto su due “cavalli”;
- Tre, la figlia del Re, salto su tre cavalli in fils;
- Quattro lo spazzino e tocco terra, salto che si concludeva con il saltatore che toccava a terra e via dicendo, sino ad arrivare a
-Dodici prendo la valigia e me ne vado, che concludeva il gioco e decretava il vincitore di turno.
Bei giochi, bei tempi nei quali avevamo bisogno di niente, se non della nostra amicizia e fantasia, per trascorrere ore giocando per strada in allegria.
Maria Vittoria Dettoto