Beatrice Loi, Riccardo Lai ed Aurora Mascia: un destino comune per questi tre diciassettenni, deceduti tutti oggi a seguito di due incidenti stradali. Beatrice dopo essere stata investita mentre andava a scuola; Riccardo ed Aurora mentre raggiungevano i loro amici questa notte. Il loro scooter si è scontrato contro un Suv.

Beatrice è morta a Cagliari, Riccardo ed Aurora hanno perso la vita ad Iglesias, dove è stato indetto il lutto cittadino nel giorno dei loro funerali.

Ma in lutto è tutta la Sardegna. Perché con queste tre vittime salgono a 105 i morti dall’inizio del 2024 nelle strade sarde a causa di incidenti stradali. Che, come ho già scritto, non possono dipendere sempre e solo dalla disattenzione di chi guida.

Se andiamo indietro di un mese, la clessidra ci riporta al 30 ottobre, quando sono deceduti i quattro ragazzi di Fonni, tra i 17 ed i 24 anni. In un tratto di strada senza guarda rail. Che magari se ci fosse stato forse non sarebbero neanche morti.
Pensate come sarebbe bello se in una sorta di sliding door, quella clessidra del tempo potessimo riportarla indietro solo di un giorno. Tre nostri figli sarebbero ancora vivi.
E se la potessimo tornare indietro di 11 mesi, riavremmo indietro 105 anime, molte drlle quali giovani.
E a pagare il prezzo non sono solo quelli che perdono la vita, ma anche chi resta: i genitori, i fratelli, le sorelle, i nonni, gli amici, i concittadini delle vittime. La cui vita non sarà più come prima.
Una vita distrutta anche la loro, condannata a sopportare il peso del lutto per tutta la vita. Allora noi qui commentiamo, informiamo, scriviamo tante parole.
Ma quella clessidra non può tornare indietro e le 105 vittime restano. Le loro famiglie distrutte, i diciassettenni morti oggi pure.
Ci resta solo guardare avanti e provare tutti insieme a far sì che qualcosa in questa splendida isola cambi, perché di questo passo non si può andare avanti.
Questi lutti devono essere un monito affinché si metta mano alle strade sarde e si sistemino per evitare che domani, tra una settimana, tra un mese piangeremo altre Beatrici, altre Aurora, altri Riccardo.
Dobbiamo farlo per loro e per le loro famiglie. Glielo dobbiamo.
Foto: Beatrice, Riccardo, Aurora ed il luogo dell’incidente dei due diciassettenni di Iglesias.
Maria Vittoria Dettoto