L’anno 2024 e’ certamente pieno di gesti sportivi degni di nota tra rivali, ma ciò che avvenne nella storia di Luca Salvadori entra nella memoria di ogni amante del motociclismo e dello sport in generale.
Luca Salvadori il 14 settembre 2024, mentre disputava una gara a Fronhburg, in Germania, resta vittima di un terribile incidente in moto. Morirà qualche ora dopo nell’ospedale di Lipsia. In quel momento era primo nella classifica del campionato Internazional Road Racing Championship, con quattro gare vinte su quattro disputate.
Restavano da disputare altre due gare del campionato. Il giorno della sua morte, i piloti della scuderia avversaria Team Pistard, decidono di ritirarsi dalle successive due gare in programma, per permettere a Salvadori di vincere il titolo post mortem.
Anche Filippo Rovelli diretto antagonista di Salvadori, che disputando le gare avrebbe potuto raggiungerlo e superarlo per rispetto della sua morte, ha deciso di ritirarsi dalla competizione.
Alessandro Andreozzi, un altro pilota antagonista a Salvadori, è invece arrivato decimo nella gara di Imola del 28 settembre e di conseguenza Luca Salvadori, è diventato campione italiano del National Trophy 1000 Superbike. L’ufficializzazione della vittoria del titolo arriva il 29 settembre.
Salvadori di origini milanesi aveva esordito a 17 anni nelle competizioni ufficiali ed era figlio di Maurizio Salvadori, fondatore della Trident Racing.
I funerali di Luca Salvadori si sono svolti a Milano, nella basilica di Santa Maria delle Grazie, alla presenza di migliaia di persone.
Dopo la sua morte, il numero 23 usato da Salvadori nelle gare, è stato ritirato per sempre.
Foto: Luca Salvadori.
Maria Vittoria Dettoto