Sino ad una cinquantina di anni fa, il parto in casa era il metodo più diffuso per far nascere i bambini.
Le famiglie erano allora molto numerose, con anche dieci/dodici figli. La puerpera veniva posta nel letto matrimoniale con tanti teli ed asciugamani sotto ed aiutata dalla levatrice, donna di esperienza nel parto, che talvolta non era neanche un medico, un infermiera o un’ostetrica, ma una donna che a sua volta aveva avuto tanti figli o aveva esperienza nei parti.
La levatrice accompagnava la puerpera lungo il travaglio e la aiutava nel parto, sino alla nascita del bambino. Quest’ultimo veniva immediatamente lavato, dopo che gli era stato tagliato il cordone ombelicale, asciugato, avvolto in asciugamani o lenzuola pulite e dato alla mamma per ricevere le prime coccole ed essere allattato.
Nel frattempo la levatrice ripuliva la puerpera ed il letto, gli utensili usati per il parto, sistemava la puerpera stessa e solo a quel punto faceva entrare nella stanza del parto, il padre ed i parenti del nuovo arrivato.
In questo modo, sono nati milioni di bambini e tutt’ora c’è chi sceglie di partorire in casa, magari in acqua, perché si sente maggiormente a proprio agio rispetto ad un ospedale.
Maria Vittoria Dettoto