C’è un piccolo paese di appena 1665 abitanti in Sardegna, in provincia di Sassari, nella regione storica del Goceano, che vale la pena visitare almeno una volta: Benetutti. E’ questo il paese delle 110 sorgenti di acque benefiche, molte delle quali fruibili gratuitamente e capaci di guarire ogni male.
Le loro qualità benefiche erano note già ai nostri avi preistorici, tanto che si trovano testimonianze umane risalenti all’epoca del Neolitico.
E non passarono inosservate neanche ai Romani che diedero loro il nome di Aquae Lesitanae e trasformano il paese in un centro termale, meta ancora oggi di sardi e turisti che vi si recano per risolvere i problemi di salute o rilassarsi.
Le acque di Benetutti di tipo solfurea, salso-bromo e iodica sono adatte a chi soffre di artrosi, reumatismi, fratture, sciatica, asma, bronchiti, riniti, sinusiti e faringiti.
Solo per citarne alcuni, ma in generale sono adatte a curare problemi dell’apparato respiratorio, circolatorio, reumatico e osteoarticolare.
Lo stesso nome Benetutti deriva da “bena de Tudi”, sorgente di Tudi, richiamando quindi proprio alle sue vene idriche.
Particolarità di queste acque è che hanno una temperatura che varia dai 34 ai 43 gradi nelle quali ci si può fare il bagno tutto l’anno, restando gradevolmente stupiti dal loro tepore.
Le Terme di San Saturnino, le più antiche in Sardegna, sono pressoche’ gratuite e ad accesso libero. Sono delle piscine scavate nella roccia circondate dalle campagna a qualche chilometro di distanza dal centro abitato di Benetutti.
Foto: una delle piscine naturali delle Terme di San Saturnino.
Maria Vittoria Dettoto