Ci siamo accollati l’onere del finanziamento agli armamenti di uno stato che contro una potenza come la Russia, aveva già perso in partenza.
Davide contro Golia. Ma Davide vince spesso solo nella narrazione.
Zelensky che dal momento dell’invasione della sua Ucraina non ha fatto altro che chiedere soldi a tutti per comprare armamenti, alza ora bandiera bianca ed ammette che non riuscira’ a riprendersi il Donbass e la Crimea ed apre alla via diplomatica con Putin.
Ma, parliamoci chiaro, il cambio di passo negli USA, con Trump che a breve non gli dara’ più il suo appoggio come ha fatto sinora Biden, rappresenta nella scelta di Zelensky un elemento chiave per ammettere di fatto la sconfitta.
Dopo migliaia di soldati e civili russi ed ucraini morti, miliardi di euro buttati, arriva la resa, di una guerra sbagliata dall’inizio, come tutte le guerre.
Resta ora da vedere se Putin accettera’ la resa di Zelensky. Di fatto il presidente russo porta a casa una vittoria sul campo che rappresenta una sconfitta per tutta la diplomazia internazionale, che non è riuscita in tre anni a far raggiungere un accordo tra I due belligeranti prima della resa di ieri di Zelensky.
Troppi gli interessi economici in mezzo. Come sempre. Dell’Italia I primis che dai due Stati importa milioni di tonnellate di grano ogni anno, che finiscono nel pane e nei biscotti che portiamo sulle nostre tavole
Ecco: abbiamo finanziato milioni di euro di armamenti per il nostro pane ed I nostri biscotti. Pregni di sangue.
Senza contare tutti coloro che dalle aree in guerra si sono riversati in Italia per scappare alla morte in Patria, ai quali abbiamo dato assistenza ed accoglienza. Altri milioni di euro.
Per cosa? Il nulla.
Maria Vittoria Dettoto