Narra l’antica leggenda che Sant’Antonio abbia rubato il fuoco all’inferno per portarlo in dono agli uomini nascondendo alcune scintille all’interno di un bastone di ferula.
In suo onore in Sardegna il 17 gennaio accendono giganteschi fuochi per ricordarne il dono, in modo che la gente non dimentichi il passaggio dalla barbarie del crudo alla civiltà del cotto, dal rigore del freddo al tepore della fiamma.
Gli uomini svolgono gli ultimi preparativi per preparare “su fogarone”, cioè la grande catasta che nella notte tra il 16 ed il 17 verrà accesa per riscaldare la piazza attorno alla quale si assieperà tutto il paese, per bere vino e mangiare carne lessa e dolci.
Si faranno tre giri a destra e tre a sinistra per custodire il fuoco in modo che riscaldi tutto il popolo.
Da questa magia nasce il senso della comunità. La bellezza della tradizione costruisce le radici del futuro.
Foto: fuochi in onore di Sant’Antonio a Mamoiada.
Articolo di Maria Vittoria Dettoto