Era bello come il sole Davide Astori, l’ho conosciuto di persona molti anni fa e mi stupì la sua disponibilità, la sua semplicità, nonostante sia sempre stato un grande campione.
Bello fuori e bello dentro. Un uomo-squadra, che in Sardegna, nel Cagliari calcio ha giocato come difensore per sei stagioni dal 2018 al 2014, registrando 174 presenze e tre gol.
Quegli anni al Cagliari furono per Astori ed i sardi motivo di amore incondizionato, che vive ancora oggi a quasi sette anni dalla sua morte ad Udine, tanto che la squadra rossoblù e la Fiorentina della quale era capitano al momento del decesso, hanno deciso di ritirare la maglia numero 13, quella indossata da Astori, in segno di omaggio nei suoi confronti, che Davide scelse in segno di ammirazione per Alessandro Nesta.
“13 per sempre” ha scritto il Cagliari lo scorso anno nella sua pagina Instagram Instagram l’anniversario del giorno della sua morte, il 4 marzo.
Quel giorno di sette anni fa, Astori si trovava con la Fiorentina in un albergo. La mattina presto i suoi compagni di squadra non vedendolo arrivare a fare colazione, allertarono il medico della squadra che entrò nella sua camera e lo trovò esanime, morto a causa di una cardiomiopatia aritmogena si dirà poi, una patologia che forse era riscontrabile dalle pregresse visite mediche che Astori fece e che mostrarono delle aritmie cardiache che sarebbero dovute essere approfondite da Risonanza magnetica cardiaca e ECG holter.
Invece quegli esami non vennero mai fatti. Astori continuò a giocare e morì, una morte forse evitabile e 31 anni. Era padre allora di una bimba di due anni, Vittoria, avuta dalla compagna Francesca Fioretti, che ancora oggi ricorda il padre di sua figlia con amore e dedizione: “Gli ho inviato un messaggio a mezzanotte, il giorno dopo non c’era più”, ha dichiarato di recente.
Francesca ha presenziato a tutte le udienze del processo del suo Davide, in cui unico imputato è il professore Giorgio Galanti, ex direttore del centro di medicina dello sport di Careggi e in passato anche della Fiorentina. Galanti è stato condannato ad un anno e mezzo con rito abbreviato dal pm Antonino Nastasi per omicidio colposo.
Il giorno del decesso di Astori si fermarono tutti i campionati di serie A, B e C.
A distanza di quasi sei anni da allora, si è fermato e rimasto uguale l’amore dei suoi tifosi, dei compagni di squadra, degli avversari, dei suoi allenatori, della Nazionale italiana di calcio, di Francesca e della sua piccola Vittoria, che sarà sempre orgogliosa del proprio padre.
Auguri Capitano, 13 per sempre.
Foto: Davide Astori con la maglia del Cagliari calcio. Credit: Cagliari Calcio .
Maria Vittoria Dettoto