Il neonato di un mese trovato morto nella culletta termica all’interno della chiesa di San Giovanni Battista il 2 gennaio a Bari è morto a causa del freddo. A confermarlo l’esito dell’autopsia effettuata sul corpo del bambino.
Non è stato posto nella culla già morto dalla madre, come qualcuno aveva insinuato in un primo momento. Anzi. Quella donna aveva provato a dargli una vita migliore, quella che lei probabilmente non poteva dargli.
Non lo ha lasciato per strada, né in un cassonetto.
Ma lo ha portato in una chiesa nella quale sapeva esserci una culla termica nella quale poteva stare al caldo, in attesa che arrivasse qualcuno a prendersi cura di lui.
Invece la culla è rimasta gelida. Il bambino è stato ritrovato morto e congelato. La stanza che conteneva la culla era fredda. La culla termica non ha funzionato a quanto pare.
Adesso qualcuno deve rispondere di questo, perché quel bambino poteva e doveva sopravvivere. Non è morto né a causa della madre, né a causa sua.
Sia fatta giustizia.
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