Francesco Cossiga, esimio Presidente della Repubblica sul quale ho scritto la mia tesi di laurea in Scienze politiche, fu il primo a rompere il silenzio sulla strage delle foibe.
Nel 1991 andò in una foiba, si inginocchio’ e prego’ per i defunti.
Il giorno dopo il Corriere della sera, pubblico’ la notizia che Cossiga chiedeva perdono per la strage di migliaia di persone gettate vive nelle fosse.
Una vergogna tenuta nascosta dai testi scolastici che sino a pochi anni prima ricordavano solo i campi di sterminio nazifascisti.
Tra l’8 settembre 1943 ed il 10 febbraio 1947, giorno della firma del Trattato di Parigi, tra i 5 ed i 15.000 nostri connazionali, molti dei quali accusati di essere collegati in qualche modo al fascismo o al nazismo, vennero infoibati dai partigiani jugoslavi.
Gettati nelle profondità carsiche dopo essere stati uccisi o ancora vivi.
La Giornata del Ricordo, si celebra il 10 febbraio in Italia dal 2004, per ricordare il massacro e l’esodo giuliano-dalmata.Nonostante l’opposizione della sinistra che ancora oggi nega questo vergognoso eccidio.
Grazie Presidente. Io non dimentico.
Maria Vittoria Dettoto