Vincenzo Loffredo, 25 anni, padre di Giulia, la bambina di nove mesi uccisa dal pitbull di proprietà dell’uomo, è indagato dalla Procura di Nola per omicidio colposo della bambina ed omessa custodia del pitbull di nome Tyson. All’uomo è contestata l’omessa custodia e vigilanza della bambina.

La piccola Giulia è deceduta nel letto di casa nella notte tra il 15 ed il 16 febbraio. Il pitbull l’ha azzannata alla testa, agli arti, uccidendola. Il padre è risultato positivo all’hashish e a causa di questo si sarebbe addormentato e non si sarebbe accorto ne’ dall’aggressione del cane, né delle urla di Giulia che implorava aiuto.
Il pitbull era privo di microchip e per questo l’uomo è stato denunciato dalla ASL 2 di Napoli. Nell’abitazione di Loffredo, una casa popolare ad Acerra, viveva anche un altro cane, un meticcio, regolarmente microcippato.
Secondo i vicini dell’uomo Tyson l’estate scorsa aveva ucciso un altro cane ed era pericoloso, avendo già assaggiato il sangue.
Quando la madre di Giulia Angela Castaldo, 22 anni, è rientrata a casa dal lavoro in una pizzeria del posto, ha trovato l’appartamento pieno di sangue ed ha capito cosa fosse successo.
Ha raggiunto il compagno in ospedale e lo ha aggredito dicendogli che era colpa sua se il cane aveva ucciso la piccola Giulia.
Entrambi i cani della coppia sono stati portati in un canile della ASL n° 2 di Napoli a Frattaminore. I genitori di Giulia hanno dovuto lasciare l’abitazione posta sotto sequestro dagli inquirenti in attesa delle indagini. Sul corpo di Giulia è stato disposto l’esame autoptico.
Foto: I genitori di Giulia e un pitbull.