giovedì, Marzo 13, 2025
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Scontro Trump-Zelensky: perché Trump ha ragione ad attaccare il presidente ucraino. “Siamo stufi di pagare per voi” ha detto Trump…

Ieri la lite tra il presidente americano Donald Trump e quello ucraino Volodymyr Zelensky nello studio ovale della Casa Bianca ha fatto il giro del mondo.

L’incontro aveva come fine quello di arrivare ad una conclusione della guerra tra Russia e Ucraina, attraverso l’intermediazione degli USA con la Russia e lo sfruttamento degli americani delle terre rare ucraine, anche a risarcimento degli aiuti economici sinora erogati dagli americani agli ucraini nel corso dei tre anni di svolgimento della guerra russo-ucraina.

Ma qualcosa è andato storto e nel corso dell’incontro andato in onda in mondovisione, Trump ha via via attaccato Zelensky di non volere la fine della guerra, di giocare alla Terza Guerra Mondiale, di non essere nella posizione di dettare accordi, che senza le armi degli USA l’Ucraina avrebbe perso la guerra contro la Russia in due settimane, “o fai gli accordi con noi o siamo fuori”, “siamo stufi di pagare per conto vostro”.

Tutto questo con Zelensky che a mala pena riusciva a rispondere agli attacchi del Tycoon, la delegazione ucraina che si disperava e Vance che sosteneva Trump.

Eppure Zelensky aveva esordito l’incontro dicendo a Trump: ” Insieme possiamo fermare Putin”.

L’unica cosa sensata che ha detto. Certo, insieme. Perché Zelensky da solo non è in grado di fare nulla, a differenza di quanto affermato ieri che “l’Ucraina aveva fatto tutto da sola “.

L’Ucraina in questi tre anni ha campato grazie agli aiuti dell’Europa e degli Stati Uniti. L’Europa ha elargito all’Ucraina 132 miliardi di euro, quasi la metà destinati agli armamenti. Gli USA hanno contribuito con 114 miliardi, 64 destinati agli armamenti.

Gli USA sotto la guida di Biden, sono stati dunque il singolo paese che livello mondiale ha finanziato maggiormente il prosieguo della guerra ucraina.

Ed ha ragione Trump a dire che senza gli USA gli ucraini sarebbero durati due settimane e che sono stufi di pagare. Infatti non pagheranno più i conti per Zelensky. L’accordo di ieri è saltato, con tanto di cacciata di Zelensky e dei suoi accompagnatori dalla Casa Bianca a fine scontro tra i due presidenti. Persino la successiva conferenza stampa prevista è stata annullata.

Zelensky qualche ora dopo, evidentemente resosi conto del danno fatto, tenta di ricucire i rapporti con Trump scrivendo su X: “Grazie America per il sostegno, grazie per questa visita. Grazie al presidente, al Congresso, agli americani. L’Ucraina ha bisogno di una pace giusta e duratura e stiamo lavorando per questo”. Parole scritte da Zelensky dopo aver parlato con Macron e il segretario generale della Nato Mark Rutte.

Trump invece scrive su Truth: “Zelensky può tornare quando sarà pronto per la pace. Ha mancato di rispetto agli Stati Uniti”.

L’Europa manco a dirlo si schiera con Zelensky, esprime il proprio sostegno al presidente ucraino con un bel “Siamo con te”. E certo, ci mancherebbe che non lo fosse, visti i miliardi di euro di debiti che gli ucraini stanno facendo con la cara Europa sotto forma di garanzie, finanziamenti e prestiti.

L’Ucraina é il quarto paese importatore di armi al mondo. Tra il 2019 ed il 2023 i rifornimenti di armi all’Ucraina hanno rappresentato il 23% delle esportazioni europee. Mica aiutano l’Ucraina perché gli fa pena o perché nel frattempo muoiono migliaia di persone innocenti o viene rasa al suolo.

E sapete quale è il paese che sta guadagnando maggiormente dalle esportazioni di armi dal 2019 al 2023? La nostra cara Italia, che ha aumentato le sue esportazioni dell’86%, attestanndosi al sesto posto a livello mondiale tra i paesi maggiori esportatori di armi dopo Stati Uniti, Francia, Russia, Cina e Germania.

Il nostro Paese ha contribuito a finanziare l’Ucraina con una percentuale pari allo 0.1% del suo prodotto interno loro, alla pari di Francia e Spagna.

Ecco spiegato il grande amore per Zelensky che da tre anni gira il mondo con il cappello in mano a chiedere soldi per comprare le armi di una guerra già persa in partenza. Come ogni guerra ingiusta, perché a pagarne è sempre il popolo che con gli interessi economici di chi la inizia o la prosegue non c’entra niente. E solo il popolo ucraino e russo è l’unica vittima di quanto sta accadendo. Non certo Zelensky.

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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