In queste ultime ore la Sardegna è salita alla ribalta delle cronache nazionali a seguito di due episodi spiacevoli: le pecore insanguinate esposte ad Ovodda e i polli infillzati durante la corsa de Su puddu a Sedilo.
Personalmente ho sempre difeso la Sardegna è le nostre tradizioni, ma qui mi dissocio dalla barbarie e dalla violenza gratuita contro glj animali, esposta solo per fare spettacolo.
Ma quale spettacolo possono essere delle pecore insanguinate su un carretto che pareva quelli usati per trasportare i malati di peste del Medioevo? Una visione macabra, che mi infastidisce guardare in foto, figuriamoci dal vivo.
Anche se le pecore erano destinate alla macellazione. E il cammello? Trasportato come un cane per le vie del paese: a che pro?

I polli di Sedilo sono diventati un caso nazionale. Mi domando anche qui se è necessario usare polli, seppur già morti come dice qualcuno, infilzarli durante una discesa a cavallo e poi esporli come trofei. Si potevano usare polli di stoffa e nessuno avrebbe detto niente.

Mi scuseranno gli abitanti di Ovodda e Sedilo, ma di fronte a quanto accaduto, non posso tacere. Da sempre predico il rispetto per gli animali, che amo tutti e che qui secondo me non c’è stato.
Ho pensato molto prima di scrivere questo articolo perché so che qualcuno si adirera’ leggendo queste parole. Ma ho deciso di dire e scrivere sempre ciò che penso, anche prendendomi eventuali critiche da parte di chi non la pensa come me.
E voglio raccontare la Sardegna bella, che rispetta il territorio, gli animali ed il pensiero di tutti, che in queste due occasioni a mio avviso secondo me è venuto meno e so che tanti, non solo sardi, sono del mio stesso parere ed ho sentito l’onere di dargli voce.
Foto: le pecore insanguinate ed il cammello di Ovodda e Su puddu di Sedilo.
Maria Vittoria Dettoto