venerdì, Marzo 14, 2025
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Dalle pecore insanguinate di Ovodda ai polli morti infilzati a Sedilo: in Sardegna va in scena il carnevale degli orrori…

In queste ultime ore la Sardegna è salita alla ribalta delle cronache nazionali a seguito di due episodi spiacevoli: le pecore insanguinate esposte ad Ovodda e i polli infillzati durante la corsa de Su puddu a Sedilo.

Personalmente ho sempre difeso la Sardegna è le nostre tradizioni, ma qui mi dissocio dalla barbarie e dalla violenza gratuita contro glj animali, esposta solo per fare spettacolo.

Ma quale spettacolo possono essere delle pecore insanguinate su un carretto che pareva quelli usati per trasportare i malati di peste del Medioevo? Una visione macabra, che mi infastidisce guardare in foto, figuriamoci dal vivo.

Anche se le pecore erano destinate alla macellazione. E il cammello? Trasportato come un cane per le vie del paese: a che pro?

I polli di Sedilo sono diventati un caso nazionale. Mi domando anche qui se è necessario usare polli, seppur già morti come dice qualcuno, infilzarli durante una discesa a cavallo e poi esporli come trofei. Si potevano usare polli di stoffa e nessuno avrebbe detto niente.

Mi scuseranno gli abitanti di Ovodda e Sedilo, ma di fronte a quanto accaduto, non posso tacere. Da sempre predico il rispetto per gli animali, che amo tutti e che qui secondo me non c’è stato.

Ho pensato molto prima di scrivere questo articolo perché so che qualcuno si adirera’ leggendo queste parole. Ma ho deciso di dire e scrivere sempre ciò che penso, anche prendendomi eventuali critiche da parte di chi non la pensa come me.

E voglio raccontare la Sardegna bella, che rispetta il territorio, gli animali ed il pensiero di tutti, che in queste due occasioni a mio avviso secondo me è venuto meno e so che tanti, non solo sardi, sono del mio stesso parere ed ho sentito l’onere di dargli voce.

Foto: le pecore insanguinate ed il cammello di Ovodda e Su puddu di Sedilo.

Maria Vittoria Dettoto

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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