Enrico Rizzi, attivista animalista da oltre mezzo milione di follower solo su Facebook, avrebbe ricevuto delle minacce alla sua incolumità da parte dei cittadini del comune di Ovodda in provincia di Nuoro.

Rizzi nelle scorse ore aveva denunciato la barbarie commessa ai danni delle pecore uccise ad Ovodda e trasportate sul carro insanguinate. Del cammello portato in giro per il paese e prima ancora della violenza sui polli a Sedilo.
A seguito di questi suoi interventi, che hanno destato un’ondata di indignazione contro i sardi da migliaia di animalisti che seguono Rizzi, l’attivista sarebbe stato oggetto del meme che vedete sotto, sul quale Rizzi scrive:
“Questa foto sta circolando da questa mattina su vari profili di cittadini sardi residenti ad Ovodda. Può sembrare una goliardia, ma in realtà è un chiaro messaggio di morte nei miei confronti.

Don Conte, infatti, è il simbolo dell’oppressione ed issato su un carro, viene sottoposto ad un vero e proprio processo. Accusato di ogni nefandezza, viene condannato alla pena capitale. Nessuno lo difende: il processo pubblico termina quando il fantoccio viene trasportato fuori dal paese per l’esecuzione della sentenza e quindi bruciato e precipitato in un burrone.

Sembra, inoltre, che qualcuno voglia venire a creare problemi di ordine pubblico alla manifestazione che ho organizzato per il prossimo 29 marzo a Cagliari. Se qualcuno pensa di intimidirmi o farmi paura, non ha capito nulla. Lotterò sempre con tutte le mie forze per combattere l’ignoranza, la malvagità, la violenza. A Cagliari ci sarò. Mettetevelo in testa.
Questo fotomontaggio è la prova del fatto che chi è crudele con gli animali, lo è anche con l’essere umano. Vergognatevi”.
Foto: il meme di Rizzi, le pecore ed il cammello di Ovodda, Su Puddu di Sedilo.
Maria Vittoria Dettoto