giovedì, Marzo 13, 2025
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Michele Ladu, padrone del cammello di Ovodda è intervenuto ieri nella diretta di Enrico Rizzi e ha detto “Il cammello era con me al carnevale perché voleva partecipare alla festa”. La rivincita del pastore sardo…

Ieri sera nelle pagine social di Enrico Rizzi, è andata in onda una diretta nella quale l’attivista animalista ha parlato del cammello di Ovodda e di quanto accaduto mercoledì nel corso del carnevale del paese del nuorese, con le pecore insanguinate portate in giro per il paese ed in discoteca ed il cammello portato in giro per la sfilata.

Rizzi ha detto di aver denunciato il proprietario del cammello Michele Ladu alle forze dell’ordine, in quanto secondo l’animalista privo delle autorizzazioni necessarie per detenerlo e portarlo in giro per il paese. Rizzi ha inoltre chiesto di sequestrare a Ladu il cammello.

Tra mille parolacce ed un linguaggio tendente al turpiloquio, Rizzi durante la sua ora di diretta dice che il padrone del cammello lo maltratta e lo porta in giro per il paese senza avere le dovute autorizzazioni. . “Qualcuno deve dirci se l’animale è in regola. La Sardegna non sta in Africa, sta in Italia. Gli amici di Ovodda devono rispettare le leggi, se non vi sta bene prendete e ve ne andate”.

Già questo modo di approcciare i sardi non mi piace, visto che siamo padroni della nostra Terra e non deve certo venire Rizzi o chi per lui a dirci se da essa dobbiamo andarcene o no. Aggiunge che cose come quelle accadute mercoledì ad Ovodda, accadono solo in paesi piccoli di mille abitanti, dei quali noi sardi andiamo orgogliosi.

L’attivista aggiunge che chi lo offende si nasconde, che i sardi che intervengono sui social sono codardi. Ci consiglia di evolverci che non siamo nel Medioevo. Afferma che le donne sarde “hanno una cultura che è una meraviglia. Che neanche un uomo leva fuori parole come quelle dette dalle donne sarde”.

Parole dalle quali mi dissocio e non condivido, perché le donne sarde, tutte, sono donne di grande cultura e rispettano gli animali. E certe offese gratuite di Rizzi nei nostri confronti per difendere il suo punto di vista, sono peggio dell’aver portato in giro un cammello a carnevale.

Al minuto venti della diretta interviene il proprietario del cammello, il trentacinquenne di Ovodda Michele Ladu. Che con fare gentile, senza mai dire una parolaccia, esprime il suo punto di vista su quanto accaduto mercoledì nella sfilata ad Ovodda. “Volevo farti una domanda. Ma tu hai avuto a carico degli animali?” Esordisce Ladu. Rizzi risponde che tra gli altri ha avuto un coniglio e Ladu gli risponde che non è un animale che deve stare dentro casa.

“Il cammello non è un animale selvatico. È stato addestrato da millenni, come l’asino o il cavallo. Tutti animali dei quali tu non hai la minima conoscenza” dice Ladu.

“Io a differenza tua non li sfrutto” risponde Rizzi. “Tu parli di cose che non conosci” afferma Ladu dicendo che lui ama il suo cammello, per detenere il quale non serve avere l’idoneita’ prefettizia. “Cammelli ed alpaca hanno un codice Asl al pari dei bovini che io ho. Inoltre ho un allevamento di cammelli del quale tu non sai”. ( Ladu)

“Serve l’autorizzazione per portare un cammello in strada. Non puoi andare in giro con un cammello” lo incalza Rizzi.

“E quando li portano alle sfilate dei presepi o in spiaggia? Chi l’ha detto che non posso portare il cammello in giro?” Mercoledì prima che facesse buio ho spostato il cammello in un terreno adiacente la sfilata. Gli ho dato da mangiare e da bere, ma mi sono dimenticato di mettere il passante per chiuderlo nel recinto. Ad un certo punto mi sono ritrovato il cammello in piazza, tornato alla festa perché si sentiva solo. Il cammello prova le stesse emozioni che proviamo noi. Il cammello voleva andare al carnevale e stare in mezzo alla gente. Se io sono amico del cammello e lui mi dice che vuole andare al carnevale, io lo porto alla festa” dice Ladu.

“Tu devi venire in Sardegna e cambierai la tua idea. Ti manca un passaggio fondamentale, conoscere la vita in campagna, in Natura. Gli animali vivono con noi” aggiunge il pastore di Ovodda.

” Allevate gli animali per ammazzarli. Ma le pecore che erano in discoteca con le luci psichedeliche secondo te si divertivano?” Domanda Rizzi.

“Dovresti domandarlo a loro”, risponde Ladu. “Quando vieni a trovarci ad Ovodda?” Domanda Ladu a Rizzi.

“Sino a quando maltratterete gli animali non verro’. Le istituzioni e le forze dell’ordine sinora vi hanno permesso di fare quello che vi pare”, risponde l’animalista.

“Non sai niente del mondo animale. Magari l’anno prossimo portiamo alla sfilata un ‘elefante chi lo sa. Non c’è problema che mi hai segnalato ai carabinieri, vai e fatti un giro tra gli allevamenti sardi e vedi come trattiamo i nostri animali. I tuoi concetti sono belli, ma non trovano riscontro nella realtà. Pensaci stanotte e ti sveglierai migliore” conclude Ladu.

Insomma alla fine del confronto tra i due il risultato è Ladu 1- Rizzi 0.
Questo giovane ovoddese ha dimostrato secondo me che ama realmente i suoi animali, cammello compreso e che prima di criticarlo forse noi tutti avremmo dovuto conoscere meglio la sua storia.

Foto: Ladu ed il sui cammello e Rizzi.

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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