Alle ore 10.01 di questa mattina, iniziera’ ufficialmente la primavera, con un giorno di anticipo sul suo inizio naturale, perché a causa del recupero delle sei ore l’anno rispetto all’anno precedente, che porta ad avere ogni quattro un anno bisestile, l’inizio della primavera o equinozio di primavera in una data compresa tra il 19 ed il 21 marzo.
Il termine equinozio significa notte uguale al giorno: in questa giornata il sole passa attraverso l’Equatore celeste e si sposta dall’emisfero sud a quello nord.
La primavera in Sardegna è un pullulare di eventi: da quelli più prossimi legati alla settimana Santa ed alla Pasqua, che vedono nelle città di Iglesias, Alghero e Cagliari quelle nelle quali è più sentita, sino alla serie di sagre famose a livello regionale: da quella degli agrumi di Muravera, quella del Torrone di Tonara o dello zafferano a Turri.
In primavera ed esattamente il primo maggio si celebra ogni anno a Cagliari la festa di Sant’Efisio, seguita il 12 maggio dalla Cavalcata sarda a Sassari, entrambi eventi di rilievo regionale che attirano nell’isola migliaia di visitatori.
La primavera è anche la stagione migliore per le escursioni verso le aree interne dell’isola: dalla Barbagia al Sulcis, passando per il Gennargentu il clima mite, l’allungamento delle giornate e la presenza di un numero di turisti che non rendono il paesaggio antropizzato come nel periodo estivo, rappresentano un momento magico per riscoprire l’isola, anche nei suoi aspetti più legati alla cultura: dai nuraghi alle domus de janas, passando per il pozzo sacro di Santa Cristina o i diversi musei sparsi per l’isola.
Le spiagge ed il mare sardo nel periodo primaverile raggiungono per gli stessi motivi l’apice della loro bellezza, rischiarate dal sole ancora non troppo intenso come in estate e dalla possibilità di potersi godere di angoli incontaminati praticamente in solitudine.
Penso che ci siano già in queste poche righe sufficienti motivi per viverci la Sardegna o per chi non ci risiedesse, per venire a visitarci quanto prima.
