Quella che vedete sotto è una foto postata ieri da Diletta Leotta, 33 anni a Napoli, conduttrice radiofonica e televisiva. Appare nuda ( o almeno sembra) con addosso solo un accappatoio bianco. Il seno in vista, le gambe accavallate che mostrano quasi l’inguine.
È una poco di buono. Una donna volgare. Un’esibizionista. Direbbero di lei le donne e gli uomini che criticano me e le altre donne o uomini che se hanno voglia si mettono in mostra.
Ma soprattutto: a una giornalista è vietato essere anche bella. Deve necessariamente essere brutta e coperta da capo a piedi per essere credibile. Non può mai prendere posizione su niente. Deve accettare a testa bassa ogni diffamazione o critica che arrivi sui social o nella società reale, perché siccome mette questo genere di foto secondo qualcuno/a definite “porno” è soggetta alla gogna.
Ebbene sino a quando la società ragionera’ in questo modo, un uomo si sentira’ libero di uccidere una donna anche se solo pubblica una foto in bikini sui social.
È la mentalità che va cambiata. In primis delle donne che sono le prime ad insultare le altre donne, per poi manifestare in loro favore l’8 marzo o il 25 novembre. Dove sta la vostra coerenza?
In questa foto vedo una splendida donna, come molte di noi vorrebbero essere, con un fisico invidiabile. Una donna che sta portando la sua carriera. Una moglie. Una amorevole madre. Che nessuno ha il diritto di giudicare o criticare solo per cosa si mette o non si mette addosso.
Il tempo delle streghe da mettere al rogo nel Medioevo è finito. Fatevene una ragione.
Viva le donne libere di fare quello che vogliono e di fottersene delle critiche altrui.