Era una notizia che personalmente mi aspettavo, viste le condizioni definite disperate di Grazianeddu negli ultimi giorni dalle sue avvocate.

Mesina, originario di Orgosolo in privincia di Nuoro, è stato uno dei protagonisti del banditismo sardo. Famoso per le sue evasioni dalle carcere, otto, nelle quali veniva detenuto. Per il ruolo da mediatore che ebbe nel sequestro del piccolo Farouk Kassam. Per le sue tante ammiratrici.
Non si è mai pentito. “Se ho sbagliato, ho pagato abbastanza”, disse un giorno riferendosi ai 42 anni trascorsi dietro le sbarre durante la sua vita.

A me dispiace sia morto. Ma soprattutto COME è morto. Lontano dalla SUA Sardegna, dai suoi affetti. Debilitato da un male incurabile.
Considerato “pericoloso” nonostante la sua malattia che non gli permetteva più di mangiare, parlare, riconoscere le persone.
Penso che avesse già scontato gli anni di carcere che doveva scontare e che a 83 anni meritava una morte migliore.
Mi auguro che trovi ora la pace che in Terra non ha avuto. Condoglianze alla famiglia ed ai parenti tutti.
In su Chelu che siasa Grazianeddu.
T’aisettamusu in Sardigna. 🙏
Maria Vittoria Dettoto