Massimiliano Mulas, il 45enne di origini sarde senza fissa dimora che giovedì sera ha stuprato una bambina di appena 11 anni, potrebbe averla seguita per giorni prima di attuare il suo efferato crimine.
La bambina prima di essere stuprata intorno alle 18, si era accorta di essere seguita da Mulas, tanto da aver chiamato un’amica mentre rientrava a casa con l’autobus dalla palestra.
Sentiva che Mulas poteva farle del male. Scesa dall’autobus la bambina prova a rifugiarsi nella propria casa, ma la bambina ha fatto appena in tempo ad aprire il portone di casa che è stata assalita da Mulas, aggredita e stuprata.
La bambina pur essendo sotto shock ha visto il marsupio che Mulas aveva lasciato sul luogo dello stupro, lo ha consegnato alle forze dell’ordine ed ha descritto il suo stupratore.
Tre ore dopo Mulas è stato arrestato dalle forze dell’ordine. È stato condotto nel carcere di Santa Maria Maggiore dove è stato posto in isolamento ed oggi deve comparire di fronte al gip del tribunale di Venezia.
L’undicenne vittima dello stupro è stata affidata ai medici ed ai servizi sociali che insieme alla scuola stanno provvedendo a sostenere psicologicamente e medicalmente la bambina e la famiglia.
Mulas aveva tentato di stuprare in passato altre due donne. A seguito di ciò a 27 anni era stato condannato ad otto anni di carcere. Una volta uscito aveva violentato a Perugia una bambina di quattordici anni.
L’attivita’ criminale di Mulas era iniziata a Nuoro, quando all’eta’ di diciannovenne anni aveva ucciso un cane, aveva posto la testa dell’animale in una scatola di detersivo e l’aveva usata per minacciare di morte una donna dopo avergliela recapitata, se non gli avesse dato in cambio 300.000 lire.
Foto: Massimiliano Mulas.
Maria Vittoria Dettoto