mercoledì, Aprile 16, 2025
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Per i commentatori ad caz××m della lettera che ho dedicato prima a Graziano Mesina…

Primo: non sapete argomentare senza offendere me o Mesina e già questo vi qualifica.

Secondo: ignorate ( nel senso che proprio non conoscete) né la storia del banditismo sardo, né quella di Mesina. Commentate sulla base di post che leggete sui social o vostri sentimenti personali, senza sapere niente.

Mesina ha fatto la storia del banditismo sardo. Che vi piaccia o no. Il che non significa che non abbia sbagliato. Ma a differenza di altri, che per traffico internazionale di droga non hanno fatto un giorno di galera, lui ce lo hanno lasciato anni. Sino a morire.

Non conoscete neanche i diritti di un detenuto. Che pur essendo in carcere ha il diritto di essere curato con cure adeguate. E il reparto ospedaliero di un carcere, nel quale Mesina è stato lasciato a Milano, dubito fosse il luogo più adatto. Tanto che le sue avvocatesse per sette volte hanno chiesto il trasferimento in Sardegna ed è stato negato.
È stato concesso solo il giorno prima che Mesina morisse. Quando anche i muri sapevano che sarebbe spirato senza poter tornare vivo in Sardegna.

Un detenuto ha diritto alle visite dei familiari. E stando a Milano secondo voi, come potevano i suoi familiari tutte le volte affrontare i costi del trasferimento?

In Sardegna portano i detenuti soggetti al regime del 41bis, cosa contro la quale mi sono opposta più volte scendendo nelle piazze sarde e raccogliendo migliaia di firme e non potevano portare un anziano morente come Graziano Mesina? Voi che mi criticate o criticate Mesina, dove eravate in quei momenti? A scaccolarvi come adesso sul divano?

E riguardo a Saviano: ci mancava solo tirare in ballo lui per completare il quadro delle caz××te che avete scritto in appena un’ora dall’uscita di questo articolo.

Ultima cosa: continuate a criticarlo e a parlarne male senza considerare che c’è una famiglia in lutto ed una comunità che lo piange.
Il vostro rispetto e la vostra sensibilità sono pari a 0.

Poi magari andate a pregare in chiesa per lavarvi i vostri giudizi, pregiudizi e sentenze verso tutti.

Maria Vittoria Dettoto

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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