Chi viene in Sardegna, soprattutto la prima volta da “forestiero” dae su Continente ( la penisola italiana per i sardi) o dall’estero, non può fare a meno di notare una nostra caratteristica singolare: i cartelli stradali forati dai buchi dei proiettili.
Questi cartelli, ai quali noi sardi neanche facciamo attenzione, si trovano maggiormente nelle aree interne della Sardegna, dalla Barbagia alla Baronia passando per l’Ogliastra. E anche quando qualche nuovo sindaco prova a sostituirli, vengono sparati di nuovo a colpi di fusiladasa.
Ma perché? Certamente dietro c’è un profondo senso di appartenenza al territorio, una balentia arcaica che si manifesta nella gelosia del proprio territorio o in spregio del comune vicino, specie quando a comandare in Sardegna non era certo lo Stato italiano, ma i padroni erano i sardi, talvolta appartenenti al banditismo del quale si hanno tracce sino ai tempi recenti.
I cartelli vengono sparati come avvertimento verso chi arriva, a si faghere sos fattos suos o come rito di iniziazione. Oppure contro rivolta verso quei nomi italianizzati dei paesi nei quali i sardi talvolta non si riconoscono, tanto che nei nuovi cartelli stradali viene oggi riportato sopra o sotto il nome in Italiano quello originale in sardo.
Di cartelli stradali sparati ne trovate tantissimi nell’isola. Avete solo l’imbarazzo della scelta di quelli che volete fotografare per portarvi un nostro ricordo quando tornate a casa dalle vostre vacanze, capendo magari adesso qualcosa di più di quest’altra nostra curiosa “tradizione”.
Foto: Massimo Stara.