Nella città di Nuoro si trova la statua del Cristo Redentore a 925 metri di altitudine sul livello del mare. Le statue del Cristo Redentore vennero commissionate in occasione del Giubileo dell’inizio del XX secolo da papa Leone XIII. Sono venti in tutta Italia, una per ogni regione ed in Sardegna si trova a Nuoro.
Si tratta di una statua bronzea scolpita dallo scultore calabrese Vincenzo Jerace. È alta oltre 4 metri senza piedistallo per due tonnellate di peso.
Venne fusa a Napoli e trasportata in Sardegna via mare e trasportata nell’Ortobene su carri trainati da buoi. La sua inaugurazione avvenne il 29 agosto 1901, davanti ad oltre 10.000 persone provenienti da tutta la Sardegna.
La statua doveva essere inaugurata a giugno, ma la morte di Luisa Pompeati,moglie di Jerace, costrinse lo scultore a posticipare l’evento.
Per Luisa nella statua ci sono due dediche: una nella mano del Cristo da parte del marito che scrive: “A Luisa Jerace morta mentre il suo Vincenzo la scolpiva”. La seconda dedica è contenuta nella lapide posta sotto la statua, con dei versi che qualcuno attribuisce alla scrittrice premio Nobel Grazia Deledda.
Certo è che la Deledda della statua del Redentore fu sponsorizzatrice ed attraverso i suoi appelli alle donne ed agli uomini sardi, fece sì che venisse raccolta l’ingente somma di denaro necessaria per costruire la statua stessa.
Una prima prova della statua venne esposta nella cattedrale di Nuoro e raccolse da subito grande successo. Ieri come oggi è pellegrinaggio di migliaia di fedeli ed è consuetudine toccare il piede del Cristo mentre si prega, tanto che è il punto della statua maggiormente oggetto di usura.
La statua è stata restaurata qualche anno fa, per via della naturale usura del tempo e degli agenti atmosferici. Prima ancora, a metà novecento, fu oggetto di una piccola ricostruzione dovuta al danneggiamento dello stessa da parte di tre fori di proiettile. Un soldato tedesco infatti durante l’armistizio a fine seconda guerra mondiale, le sparò.
In molti si domandano cosa rappresenti il bambino posto dietro il piede destro della statua. C’è chi dice sia un angelo, chi un diavoletto. Secondo Jerace quel bambino voleva invece rappresentare l’intera umanità che si inchina al cospetto di Dio.