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Quello che Gioele non si meritava oltre la morte. Le accuse ai genitori…

Oltre la morte, già di per sé tragica per il piccolo Gioele, bambino innocente di nove anni schiacciato sabato sera da una porta in un campo di calcio ad Ozieri, c’è stato tanto altro che non si meritava.

A parte la continuazione dei festeggiamenti a poche ore dalla sua dipartita, a pochi metri di distanza da dove è morto, che ho ampiamente criticato da subito, chiedendo che fosse tutto annullato da subito, c’è stata tutta l’ondata di polemiche che hanno avvolto questa morte ed il proseguimento della festa e del concerto da parte di Fedez che doveva esibirsi nella cittadina logudorese, in occasione dei festeggiamenti per la Beata Vergine del Rimedio.

Ma quello che mi ha lasciato basita ieri, sono state le accuse che ho letto nei confronti dei genitori di Gioele, che piangono ora e piangeranno per il resto della vita la perdita del proprio figlio. Un lutto enorme, devastante, che non auguro a nessuno.

Accuse perché ieri il padre del bambino, Ivam, si è permesso di dire a Fedez che da padre poteva tirarsi indietro, non cantare e rinunciare al cachet previsto. Certo che poteva farlo. Se lo avesse fatto, noi giornalisti che il rapper ha tanto criticato dopo il fatto, lo avremmo innalzato agli onori della cronaca. Sarebbe stato un gesto bellissimo da parte sua, nei confronti di Gioele e della famiglia del quale avrebbe parlato tutta Italia.

E non è vero che il concerto non si poteva annullare e lui non sapeva niente sino a poco prima di salire sul palco, perché la notizia della morte di Gioele era in tutte le testate giornalistiche nazionali già tre ore prima dell’esibizione di Fedez ad Ozieri. Tutti sapevano e nessuno ha fermato niente. Né la festa, né la musica della festa che già arrivava ai genitori di Gioele mentre ancora il bambino era in terra al campo sportivo con i soccorritori che provavano a riportarlo tra noi.

Chi ha criticato il padre per aver fatto sapere questo a Fedez ha sbagliato secondo me. Che capisco o provo a capire lo stato emotivo nel quale lui si trova e a mio avviso voleva semplicemente renderlo noto al rapper milanese.

Ma ancora peggio di questo, sono state le critiche verso i genitori per aver lasciato giocare i bambini con gli amichetti da solo.
Io non so da dove chi scrive queste cazzate emetta queste sentenze senza senso, crudeli ed insensibili.

Vi faccio presente che il quartiere di San Nicola, ad Ozieri, che conosco benissimo perché sono ozierese anche io è un quartiere di 3.000 abitanti, nel quale ci si conosce tutti. Nel quale ancora oggi nel 2024, viva Dio, i bambini giocano sereni per strada senza i genitori, esattamente come facevamo noi da piccoli e come avrete fatto voi che li accusate o i vostri figli.

Come vi permettete di accusarli se il bambino ed i suoi compagnetti hanno deciso ad un certo punto di entrare in un campo sportivo, perché era un luogo nel quale potevano giocare meglio con l’aquilone che Gioele aveva con sé e poi è successa questa disgrazia, accaduta a Gioele, ma che poteva accadere a chiunque altro?

Io l’unica cosa che mi sento di fare in queste ore è stare vicina alla famiglia del bambino che domani affronterà ad Olbia il suo funerale e la sua sepoltura. Altro che critiche nei loro confronti che non hanno nessuna colpa.

Maria Vittoria Dettoto

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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