Sos frastimos e sos irroccos (bestemmie ed imprecazioni) stanno alla lingua sarda come le virgole stanno alla punteggiatura della lingua italiana. Usatissimi nello scorrere dei secoli e mai passati di moda, vengono usati soprattutto nei momenti di rabbia e nelle discussioni animate. Ne esistono talmente tanti che ci vorrebbe un libro per raccoglierli tutti. Vediamone alcuni:
‘-“Bazzi in bon”ora” ( Fai/Fate buon viaggio che puĂČ essere declinato anche in “Bazzi in ora mala “, quando si augura la mala sorte;
- ” Unu raju chi ti falede”, ( Che ti scenda un fulmine);
- “Su male leadu, male andada”, ( CiĂČ che viene preso in modo scorretto, generalmente si parla di soldi, va a finire male);
- “Males chi ti enzana”, ( Che ti vengano i malanni;
-“Ancu ti ipparede sa giustuscia”, ( Ti sparino le forze dell’ordine), detto come molti altri simili legati al cattivo rapporto in passato tra i sardi e le forze dell’ordine, soprattutto negli anni del banditismo;
-” Ancu ci torrini in su connu”, ( Che tu possa tornare da dove sei stato partorito)”; - ‘Ancu ti leene in battoro”, ( Che possano prenderti in quattro come gli uomini che tengono la bara del morto);
- ” Su risu ‘e sa mela granada chi fettasa”, ” Che tu possa fare la risata del melograno, riferito a chi ride a sproposito).
Naturalmente ogni zona geografica della Sardegna ha i propri frastimi ed irroccoso, questi che ho scritto sopra sono solo alcuni esempi. Mi piacerebbe leggere nei vostri commenti quelli che conoscete voi, riferiti ai vostri comuni di appartenenza, senza dimenticare che si dovrebbe evitare di frastimare e bestemmiare in quanto “Sos frastimos torrana in segusu” ovvero le bestemmie si ripercuotono su chi le invia agli altri.
Maria Vittoria Dettoto