“Passeggio lungo la via affollata, le luci del Luna Park fuggono veloci per perdersi nell’oscurità della notte, mentre la musica rimbomba vivace nelle mie orecchie. Vengo rapita dai fumi avvolgenti delle griglie roventi, profumi familiari e confortanti, un appuntamento fisso che ha scandito di anno in anno il passaggio dall’infanzia all’età adulta. Sorrido… Mi rivedo, con un palloncino in mano e un batuffolo di zucchero filato, osservo adrenalinica le giostre che si stagliano nel cielo, panorama di felicità e senso comunitario tra sacro e profano. Assaporo ogni istante, leggo fugacemente i titoli di alcuni vecchi vinili impolverati esposti su una delle numerose bancarelle, mi chiedo con ilarità se qualcuno li abbia mai acquistati, oppure se anche loro, come me, amano tornare qui per circondarsi di festa. Caramelle color corallo, note calde di miele, incensi, pelli e sughero. Per le strade si respira l’animo multietnico di una città portuale, l’abbraccio accogliente delle nostre genti, senza mai perdere la propria identità. Mentre strizza l’occhio a nuovi orizzonti, ha un cuore saldo plasmato da tradizioni ancestrali millenarie. E così, in questo giro del mondo calpestando l’asfalto della mia città, arrivo al simbolo della nostra festa… La basilica di San Simplicio. Uno scorcio di passato in un presente vivido.”