Il 17 novembre dello scorso anno pubblicavo come molti di voi questo annuncio. Parlava della scomparsa di una ragazza di Vigonovo di 22 anni, Giulia Cecchettin.
La ragazza era sparita l’11 novembre. L’ultima volta era insieme al suo ex fidanzato, Filippo Turetta, suo coetaneo e compagno di studi universitari.
Proprio all’università di Padova i due si erano conosciuti e per un anno si erano frequentati. Poi Giulia aveva deciso di lasciarlo. Lui era diventato troppo possessivo nei suoi confronti e minacciava gesti estremi perché non sopportava che lei lo avesse lasciato, né che Giulia si laureasse prima di lui. La discussione della tesi di Giulia in ingegneria era prevista il 16 novembre.
Quel sabato pomeriggio dell’11 novembre Giulia prima di uscire invia la copia della tesi alla sua relatrice. Erano circa le 18. Poco dopo doveva incontrarsi con Filippo, perché nonostante si fossero lasciati una volta al mese lei lo vedeva, da amici, per tenerlo tranquillo.
I due vengono visti insieme in un centro commerciale prima ed in fast food poi. Giulia invia il suo ultimo messaggio alla sorella intorno alle 23. Poi, il nulla.
Il giorno successivo il padre Gino Cecchettin sporge denuncia di scomparsa. Giulia e Filippo vengono cercati in tutta Italia. La famiglia di Giulia dubita sin dall’inizio che la ragazza si sia allontanata volontariamente, sia perché da lì a poco avrebbe dovuto laurearsi, sia perché lei non amava da tempo Filippo e non sarebbe mai sparita con lui.
Il padre di Giulia viene contattato da un uomo che gli dice di aver sentito la coppia litigare in un parcheggio. Di aver sentito la ragazza che diceva a lui che gli faceva male. L’uomo aveva chiamato i carabinieri che non erano intervenuti perché avevano le pattuglie impegnate altrove.
Il 16 novembre 2023 Giulia non si presenta alla discussione della tesi. È ormai palese che le è successo qualcosa. Il 17 novembre viene pubblicato un video che mostra chiaramente Filippo Turetta che aggredisce Giulia in un parcheggio.
Sarà in quel parcheggio che la sera della scomparsa Turetta infierira’ sul corpo di Giulia Cecchettin, colpendola con 75 coltellate inferte con un coltello lungo 21 cm che il giovane si era portato dietro da casa, insieme a dello scotch e a delle buste nere.
Giulia viene colpita di spalle, alla testa e al collo, presa di peso e messa nel bagagliaio della macchina da Turetta, che da quel momento macina decine di chilometri nel norr Italia. Si ferma ad un distributore e rifornisce con una banconota da venti euro sporca di sangue. Il proprietario del distributore avviserà immediatamente le forze dell’ordine.
Nei confronti di Turetta viene emesso un mandato di cattura europeo. È ricercato ovunque.
Il 18 novembre viene ritrovato il corpo di Giulia nelle sponde del lago di Barcis. Poche ore dopo Turetta verrà arrestato in una piazzola di sosta, rimasto senza benzina mentre fuggiva all’arresto in Germania. Confesserà immediatamente l’omicidio per il quale rischia l’ergastolo.
Al funerale di Giulia Cecchettin a Padova andarono 10.000 persone. L’università le ha conferito la laurea post mortem. Il padre Gino, che solo poco tempo prima della morte di Giulia aveva perso la moglie per una malattia, decide di raccontare in giro per l’Italia il femminicidio della figlia, presenziando ad incontri a tema e scrivendo un libro.
Giulia non tornerà più. Come lei, non torneranno più tutte le donne che ogni anno vengono uccise per mano di un uomo violento. Ma noi possiamo fare tanto per proteggerle quando ancora sono in vita, aiutarle e non dimenticarne mai la memoria.
Maria Vittoria Dettoto