Ieri mattina ho presenziato ad un interessante corso di formazione promosso dall’Ordine dei giornalisti della Sardegna del quale faccio parte, insieme ad altri colleghi/e che hanno riempito la sala della biblioteca Sempliciana di Olbia, a due passi dal municipio.
Presente tra i relatori il presidente dell’ODG Sardegna, Dott. Francesco Birocchi, che ha fatto un bellissimo intervento sulle Carte di Roma e la Carta di Olbia, che rappresentano due riferimenti deontologici per i professionisti dell’informazione.
La Carta di Olbia, così chiamata perché nata proprio nella città gallurese cinque anni è incentrata sul linguaggio che i giornalisti dovrebbero usare quando si parla delle persone diversamente abili nei nostri servizi/articoli di stampa. La Carta di Roma tratta invece il tema dell’emigrazione, dei migranti, dell’immigrazione clandestina e di quale linguaggio usare per parlarne da un punto di vista giornalistico.
Entrambe le carte hanno come primaria finalità il rispetto dell’essere umano, sia uno straniero o un diversamente abile.
Il corso si teneva peraltro ieri, dieci dicembre, nella quale si celebrava la Giornata mondiale dei diritti umani.
Nonostante l’importanza degli argomenti trattati ed il fatto che si celebrasse una Carta deontologica nata, ripeto, ad Olbia, nessun esponente dell’amministrazione comunale olbiese era presente all’evento. Né di maggioranza, né di opposizione.
Ho fatto presente la cosa nel corso dell’incontro pubblico e ve lo faccio presente anche qui adesso, perché di fronte a questa mancanza davvero non posso tacere.
Mi auguro che in futuro gli amministratori locali mostrino una maggiore attenzione verso questi temi, che riguardano tutti, non solo chi ha un diversamente abili in casa o è vicino ad uno straniero/migrante/immigrato clandestino.
Foto: il corso tenutosi ieri nella Biblioteca comunale di Olbia e sulla destra il Dott.Birocchi, presidente dell’ODG della Sardegna. Alla sua sinistra, gli altri relatori.
Maria Vittoria Dettoto