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In ricordo di Stefano Masala, scomparso da Nule il 7 maggio 2015 e legato all’omicidio di Gianluca Monni…

Alessandra Masala, sorella di Stefano Masala, esattamente un anno fa, affido’ ad un gruppo Facebook le sue toccanti parole dedicate al fratello Stefano, scomparso tra il 7 e l’8 maggio 2015.

Le scrisse nel giorno di Santo Stefano in quel gruppo Facebook nato per avere notizie e mantenere viva l’attenzione sul fratello scomparso: ” Oggi è il tuo onomastico, dopo che anche questo Natale ti hanno privato di passarlo con noi. Non possiamo nemmeno portarti un fiore nella tua dimora accanto alla mamma”.

La scomparsa del giovane Stefano Masala, 28 enne originario di Nule, è strettamente legata all’omicidio dell’orunese Gianluca Monni, avvenuto ad Orune la mattina dell’8 maggio 2015, alla fermata dell’autobus mentre aspettava il mezzo per andare a scuola. Tre fucilate sparate da Paolo Enrico Pinna e Alberto Cubeddu. Delitto dal quale Stefano Masala era completamente estraneo.

Stefano Masala secondo quanto ricostruito dagli inquirenti anche grazie alle testimonianze dei familiari di Masala, la sera prima era stato contattato telefonicamente da Paolo Enrico Pinna, allora 17enne, che lo aveva sollecitato a chiedere a suo padre Marco, la macchina “perché c’è una ragazza che ti vuole conoscere ” gli disse Pinna.

Masala credette al minorenne e chiese la macchina al padre che gliela diede. Incontro’ Paolo Enrico Pinna e suo cugino Alberto Cubeddu. I due verranno poi condannati per l’omicidio a fucilate di Gianluca Monni, ucciso per futili motivi in conseguenza ad una lite avvenuta tra Pinna e Monni mesi prima dell’omicidio, a dicembre 2014 durante le Cortes ad Orune. In quella circostanza Pinna avrebbe fatto apprezzamenti non graditi alla ragazza di Monni, che avrebbe reagito picchiando Pinna. Pinna punto’ a quel punto una pistola contro Monni, che venne difeso dagli amici. Pinna venne disarmato e pestato. Un’onta che Pinna non poteva evidentemente sopportare, per la quale doveva vendicarsi con Gianluca Monni.

La Opel di Masala usata dai due assassini per l’omicidio, venne ritrovata bruciata nelle ore successive al delitto di Monni, vicino a Pattada. Ma, di Stefano Masala, nessuna traccia.

Il giovane è ufficialmente scomparso dalla sera del 7 maggio 2015. Il suo corpo non è mai stato ritrovato ed i suoi familiari non si danno pace, perché vorrebbe averlo con loro per pregare su di lui e seppellirlo vicino a quello di sua madre, morta un anno dopo la scomparsa del figlio Stefano. “Ho promesso a Carmela ( la madre di Stefano), che finché non trovo il corpo di Stefano non mi darò pace” disse il padre Marco, ” giustizia sarà fatta solo quando i resti di Stefano torneranno a casa, accanto alla tomba della mamma”.

In questi nove anni, la famiglia di Stefano Masala non ha mai smesso di cercarlo e di fare appelli per il suo ritrovamento.

Il 16 giugno 2023 il tribunale di Nuoro ha dichiarato la morte presunta di Stefano Masala. Paolo Enrico Pinna ed Alberto Cubeddu sono stati condannati per l’omicidio di Gianluca Monni e Stefano Masala alla pena di venti anni Pinna e dell’ergastolo il secondo. La sentenza è stata poi confermata dalla Corte d’Appello di Sassari e dalla Corte di Cassazione.

La dichiarazione di morte presunta di Stefano Masala è stata accolta dal Tribunale di Nuoro il 25 maggio 2023, su richiesta del legale dei Masala, l’avvocato Caterina Zoroddu.

Ma, non avere il corpo di Stefano fa male alla famiglia. Tanto male ancora oggi. “Ti hanno privato anche di questo, di riposare in pace” scrisse sua sorella Alessandra avantieri, ” nemmeno ai più lucidi assassini come voi si augura questa sorte. Non certamente a te Stefano che emanavi gioia e positività con tutti. Povero nostro amore, che fine orrenda ti hanno fatto fare?, concluse Alessandra Masala disperata.

“Stefano bisognova trovarlo, bisognava trovare i resti. Anche nelle porcelain siamo andati a cercare Stefano, per portare un fiore sul suo corpo” aggiunse il padre di Stefano Masala tempo dopo in tribunale.

Date a questa famiglia la verità o il corpo di Stefano sul quale piangere.

Foto: Stefano Masala e a destra sua sorella Alessandra ( Facebook).

Maria Vittoria Dettoto

Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto
Maria Vittoria Dettoto, 48 anni, ozierese, editore e direttore responsabile. Madre di Antonio ed Andrea, Dottoressa in Scienze Politiche, giornalista iscritta all'Ordine dei Giornalisti della Sardegna. Nel campo del giornalismo vanta anni di esperienza pregressa nella carta stampata, in radio, nei blog. Ha collaborato con diverse testate giornalistiche online. Web manager, content creator, esperta di social e network marketing e di gestione delle risorse umane, ha lavorato per due multinazionali mondiali, gestendo i suo gruppi di lavoro a livello regionale e nazionale. Da sempre attiva nella cultura e nel sociale, innamorata della Sardegna, ha da sempre contribuito alla valorizzazione dell'isola, della sua cultura e delle sue tradizioni.
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