Si svolgeranno domani nel duomo di Acerra in provincia di Napoli, presumibilmente in forma privata, i funerali di Giulia, la bambina di nove mesi morta nella notte tra sabato e domenica nella camera da letto della casa popolare nella quale viveva con i genitori ad Acerra.
Secondo quanto riferito inizialmente dal padre, la bambina sarebbe stata azzannata da un randagio. In un secondo momento l’uomo ha fornito agli inquirenti una seconda versione, che sia stato il pitbull di casa di nome Tyson ad uccidere la bambina, senza che lui si accorgesse di nulla in quanto dormiva.
Ma sul cane non è stata ritrovata nessuna traccia né di sangue, né di DNA della bambina. Né in bocca, né nel suo manto di colore giallo-marrone che appariva pulito. Un’unica traccia di sangue di Giulia è stata ritrovata sulla testa di un altro cane che era presente in casa, un meticcio.
Gli inquirenti hanno acquisito i video delle telecamere di sorveglianza della zona limitrofa alla casa della tragedia, per appurare se l’uomo fosse o meno a casa al momento della tragedia.
Ieri è stata effettuata l’autopsia sul corpo della piccola Giulia, arrivata in ospedale con il padre già morta solo dopo mezzanotte, pare coi capelli bagnati e il pigiamino pulito. Come se fosse stata ripulita prima di essere portata nel nosocomio.
Secondo I medici la piccola era morta già due ore prima. Perché il padre no l’ha portata subito in ospedale? Perché l’avrebbe lavata? Perché l’avrebbe cambiata? Perché avrebbe fornito più versioni della tragedia?
L’uomo, risultato positivo al consumo di hashish, è indagato dalla Procura di Nola per omicidio colposo ed omessa custodia dei cani. L’esito dell’autopsia sul corpo di Giulia chiarirà oggi cosa è realmente accaduto in quella camera da letto.
L’unica certezza di questa vicenda è che una bambina di nove mesi innocente non c’è più.
Maria Vittoria Dettoto