La famiglia di Gianfranco Pilo, il 42enne di Ossi deceduto dopo essere stato schiacciato dalla sua auto, ha dato il via alle pratiche per l’espianto e la donazione degli organi di quest’uomo buono, un gran lavoratore, che in questi giorni aveva tre settimane di ferie da trascorrere a casa con l’amatissima moglie ed I figli.
Proprio lei lo ha soccorso quando sabato sera per una tragica fatalità, Pilo è rimasto schiacciato tra lo sportello della sua auto guidata da un amico del figlio dell’età di dieci anni e la ringhiera della sua abitazione. Pilo è andato in arresto cardiaco. Nonostante lo shock la consorte ed i vicini hanno immediatamente chiamato i soccorsi. Pilo è stato trasportato all’ospedale Santissima Annunziata di Sassari, dove ieri è deceduto.
Ho letto dei commenti di accusa nei confronti di Pilo che avrebbe lasciato sedere il bambino nel sedile di guida della sua macchina. A parte che non siamo ancora certi di quanto sia realmente accaduto, ma parliamoci chiaro, guardandoci in faccia. A quanti di noi non è capitato che il proprio figlio si sedesse nel sedile di guida per gioco e facesse finta di guidare? Quante persone, specie chi lavora in campagna, non abitua i figli a guidare i mezzi di trasporto, macchine e trattori compresi, ben prima del compimento del diciottesimo anno di età, quando per legge hanno diritto alla patente?
Lo sappiamo tutti che accade. Non nascondiamo la testa sotto la sabbia. Quello che non conosciamo è l’imprevisto, la fatalità, la tragedia, come quella accaduta sabato a Pilo che la macchina si mettesse in moto e lo schiacciasse.
Non mi sento di fare nessuna accusa di negligenza a quest’uomo. Credo sia sufficiente il dolore che la famiglia Pilo e la famiglia del bambino di dieci anni che l’ha travolto, stiano passando ora e che porteranno appresso tutta la vita.
L’unica consolazione è che attraverso i suoi organi, Gianfranco Pilo possa continuare a vivere ed aiutare altre persone che ne hanno bisogno.
Che possa riposare in pace.
Foto: Pilo con la moglie.